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A Lugano il sindaco Foletti avanti di 900 voti su Marco Chiesa

I liberali radicali Badaracco e Valenzano confermati, come Lorenzo Quadri (Lega) e Filippo Lombardi (Centro). Raoul Ghisletta (Ps) in Municipio

Chiesa e Foletti
(Ti-Press)
15 aprile 2024
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Equilibri di potere confermati e due volti nuovi. L’elezione più attesa del cantone premia il sindaco uscente di Lugano Michele Foletti, che – soprattutto grazie al panachage – supera di circa 900 voti il democentrista Marco Chiesa (11’311 voti contro 10’484). La lista Lega-Udc conferma anche il terzo seggio, quello del leghista Lorenzo Quadri, che tuttavia perde altre preferenze rispetto al 2021. Niente da fare per Tiziano Galeazzi, che rimane fuori. Inaspettata la tenuta della Sinistra, orfana dei Verdi, che elegge Raoul Ghisletta al posto di Cristina Zanini Barzaghi. Deludono i risultati globali di Plr e Centro, che confermano gli uscenti Roberto Badaracco, Karin Valenzano Rossi e Filippo Lombardi.

LEGA E UDC

Lontani dal sorpasso

Sventola alta la bandiera della Lega dei ticinesi in Piazza della Riforma a Lugano. L’elettorato ha premiato, ancora un volta, il movimento di via Monte Boglia. I primi segnali promettenti che facevano sperare in un buon risultato, a livello cantonale, sono emersi nel primo pomeriggio. Attorno alle 18.30, giunge l’esito dello spoglio per la città di Lugano e il sindaco Michele Foletti fa capolino, raggiante, in un ritrovo della piazza centrale, di fronte a Palazzo Civico, dove sono stati intonati cori da stadio. Nella sua reazione, a caldo, e nel suo sorriso, si legge un’esultanza trattenuta a stento: «Sono commosso dal sostegno che ho ricevuto dagli elettori luganesi. Oltre undicimila voti personali (11’311) sono tantissimi. Soprattutto, sono gratificato dal divario che mi separa dai miei colleghi eletti in Municipio. È probabilmente un segno di stima e di riconoscenza per quello che ho fatto nella passata legislatura che è stata corta ed è iniziata nel peggiore dei modi, con la morte di Marco Borradori. Per le analisi e per capire che tipo di lavoro si prospetta nei prossimi quattro anni, credo che dovremo aspettare domani quando vedremo anche i risultati dell’elezione in Consiglio comunale (Cc)».

Dal canto suo, Lorenzo Quadri, municipale dal 2008, si dice soddisfatto: «È andata bene. Come lista Lega-Udc abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci erano fissati: Siamo cresciuti (dello 0,2%, ndr) rispetto a tre anni fa, abbiamo mantenuto i tre municipali e come Lega, abbiamo confermato il sindaco di quindicina Michele Foletti che alla luce dei risultati, dovrebbe essere, il sindaco ‘definitivo’». Molto contento anche il capogruppo della Lega in Cc Lukas Bernasconi: «Abbiamo fatto bene non solo a Lugano ma in tutto il cantone. Questo vuol dire che, da una parte, i ranghi si sono ricompattati, dall’altra parte, per quanto riguarda la città, il sindaco è stato premiato ricevendo un sostegno molto trasversale, perché, obiettivamente, ha lavorato bene».

Chiesa: ‘Per me, niente ballottaggio’

Nessun boato, ma un caldo applauso: così la folla di simpatizzanti Udc raccolta al bar Ul Nin da San Sir di Viganello ha accolto il risultato di Lugano, con l’elezione di Marco Chiesa al posto di Tiziano Galeazzi, nella lista insieme alla Lega.

Ecco le prime parole del neo eletto, apparso al bar di Viganello prima che il risultato di Lugano fosse pubblicato. Chiarendo anzitutto di non attentare alla poltrona del sindaco Foletti. Cosa evidentemente ribadita a spoglio eseguito, con Foletti primo e Chiesa secondo. «Io ho sempre fatto delle campagne dove mi mettevo in prima fila, mentre questa volta mi mettevo chiaramente al servizio di Foletti e di un’area. Ogni tanto è stato complicato farlo, il non mettersi come protagonista. Però quando uno dà la parola a una persona, gli promette di rispettare il suo ruolo, bene, credo che la lealtà sia uno dei valori fondamentali della nostra vita. Sono contento che tutto questo oggi sia stato ripagato, e sono convinto che sarà anche apprezzato dall’attuale sindaco, rieletto in questo caso, Michele Foletti». Niente ballottaggio quindi? «No, a meno che non lo voglia Michele (ride, ndr)». Marco Chiesa ha già identificato un possibile ambito di lavoro a cui dedicarsi particolarmente, quando si rinnoverà in Municipio? «Vede, a volte i politici pensano alle prossime elezioni mentre gli statisti, mi passi il termine, pensano alle prossime generazioni. Ci sono stati in passato politici che hanno pensato alla Lugano dei prossimi vent’anni ed è quello che dovremmo fare ora. Sono le ‘best practice’ come si chiamano in economia, e ci sono già città in Svizzera che le stanno perseguendo, come Zugo e come Lucerna».

Alle parole di Chiesa fanno da contraltare quelle di Tiziano Galeazzi, ‘grande assente’ al ritrovo di Viganello. Una scelta che aveva fatto un po’ mormorare, assieme al classico ritardo nell’arrivo dei risultati («Per le Cantonali, a Ginevra la domenica sono arrivati i risultati sia del Consiglio di Stato che del Gran consiglio, mentre in Ticino...» lamenta il presidente sezionale Alain Bühler che potrebbe interrogare il Governo sulla questione, nella sua veste di deputato. Dunque Tiziano Galeazzi, staccato decisamente, (7’003 voti contro i 10’484 di Chiesa) resta pur sempre il primo subentrante alle spalle del terzo eletto, Lorenzo Quadri. «No, non ero rassegnato, speravo in tante dinamiche, per esempio sulla sinistra che perdesse il seggio, dinamiche interne, vabbé è andata così. C’è un po’ di amarezza ma ho la solidarietà di tante persone, sono stato il primo Udc a entrare nel Municipio di Lugano, ho lavorato, e ho fatto del mio meglio. Sono sempre un granconsigliere e farò sempre gli interessi di tutti i cittadini del cantone, oltre che di Lugano. E poi, chi vivrà, vedrà».

PLR

Valenzano Rossi tallona Badaracco

Sono 7’553 i voti che hanno permesso al vicesindaco uscente Roberto Badaracco di riconfermare il proprio seggio in Municipio. Con 295 voti in meno anche la municipale uscente Karin Valenzano Rossi consolida la sua posizione e si tiene la poltrona in seno all’esecutivo cittadino. Un po’ di delusione per Fabio Schnellmann, terzo con distacco con ‘solo’ 5’275 voti. Con il 22,8% il Partito liberale radicale (Plr) mantiene comunque i suoi due seggi. Una percentuale leggermente inferiore rispetto alle elezioni comunali del 2021 (23,9%). Al bar Olimpia, ritrovo del partito, fino al tardo pomeriggio, non c’è stato particolare movimento. Oltre a Schnellmann solo il candidato Carlo Regondi si è presentato. Una volta usciti i risultati, tra i sostenitori si è alzato un urlo di gioia, poi coronato dall’arrivo dei due municipali riconfermati.

«Dobbiamo fare un esame interno e porci dei nuovi obiettivi anche a livello di esecutivo perché siamo in due, ma per il futuro bisognerebbe avere una strategia chiara perché il partito dovrebbe crescere e se si vuole tornare ad avere una maggioranza relativa, che non abbiamo da più di 10 anni, bisognerà fare un duro lavoro» valuta Badaracco. E per quanto riguarda la nuova composizione del Municipio, l’ex vicesindaco si dice tranquillo: «Sono tutte persone navigate a livello politico quindi sicuramente sono valide e penso che si potrà svolgere un bel lavoro insieme». Entusiasta, arrivata accompagnata da trombe da stadio, dal canto suo Valenzano Rossi. «Sono contenta di questo risultato e sono molto contenta della conferma dei due municipali Plr. Vedersi confermata la fiducia è un regalo da parte dei cittadini».

SINISTRA

Risultato a sorpresa e applausi per il neoletto

Un applauso scrosciante, liberatorio dopo mesi di incertezza. Così sono stati accolti il 16,5% della lista di Sinistra e l’elezione di Raoul Ghisletta quale municipale al ritrovo del Partito socialista al Croce D’oro di via Motta. «Un grande risultato, insperato, che ci conferma terzo partito nonostante non ci sia stata l’alleanza coi Verdi - osserva il copresidente Filippo Zanetti -, speriamo che questo sia di buon auspicio anche per il Consiglio comunale». La lista effettivamente ha perso solo lo 0,5% rispetto al 2021, ma senza poter contare sull’apporto dei Verdi. E la successione di Cristina Zanini Barzaghi, che era partita aperta, si è rivelata essere una sfida a due tra l’eletto (4’506) e l’altra copresidente (seconda con 4’229 preferenze). «Sono felicissima del mio risultato e soprattutto di quello del partito – ha detto quest’ultima molto emozionata –, stiamo facendo molto e questo viene riconosciuto. Auguro a Raoul il meglio e sono convinta che possa fare molto bene». Staccati, Demis Fumasoli (3’795 voti, in quota Forum Alternativo), Nina Pusterla (3’530), Mattea David (3’410), Edoardo Cappelletti (per il Partito comunista, 3’348) e, ultimo e assente al ritrovo, il capogruppo uscente Carlo Zoppi (3’321). «Spero di essere all’altezza di Cristina (Zanini Barzaghi, ndr) e del grande lavoro, spesso nell’ombra, che ha fatto in questi anni – ha detto da parte sua Ghisletta –. Mi aspetta un lavoro impegnativo, speriamo di avviare una collaborazione con tutte le forze politiche, istituzionali e non, che hanno contribuito a questo risultato per portare la voce di una Lugano diversa in Municipio». E a chi (l’ex sindaco Giorgio Giudici su ‘Liberatv’) si è augurato di non vederlo trionfare in quanto avrebbe portato scompiglio, risponde: «Scompiglio non è la parola giusta. Porterò le idee dell’area rossoverde, magari ci sarà un confronto anche serrato, ma è giusto che sia così. Il ruolo in Municipio rispetto a quello nel legislativo è diverso e io non ho mai mangiato nessuno. Né bambini, né adulti». Soddisfatta, infine, anche la municipale uscente: «Temevo che a causa della forte frammentazione avremmo avuto problemi. Invece l’elettorato ha capito che è necessario avere un municipale socialista a Lugano. Sono contenta che sia stato eletto Ghisletta, che darà filo da torcere ai colleghi e ha esperienza in diversi ambiti».

CENTRO

Conferma e autocritica

Risultato senza sorprese in casa centrista, con il municipale uscente Filippo Lombardi che riconferma il proprio seggio. «Sono sollevato – ha dichiarato appena usciti i risultati –, perché anche se tutti ti battono la mano sulle spalle dicendo che andrà tutto bene, non si è mai sicuri. Sarebbe sbagliatissimo partire dal principio che l’elettore abbia già scelto, e quindi ci si presenta per far valutare quello che si è fatto negli anni precedenti, e per far valutare la fiducia che la gente può avere in quello che farai nei prossimi quattro anni. C’è quindi soddisfazione, ma anche la consapevolezza dell’impegno preso. Vuol dire che non si può tradire la fiducia che è stata riposta in te. Per quanto riguarda il dicastero di cui mi occuperò, il buon senso suggerirebbe di mantenere quello di cui mi sto occupando, essendo io solo da tre anni in un esecutivo comunale, al termine della legislatura corta».

‘Forse un po’ troppo tranquilli’

«Si poteva sicuramente fare meglio – ha affermato il presidente sezionale Paolo Beltraminelli –. Constato che pur non avendo più i Verdi liberali che sono andati con il Plr, abbiamo mantenuto la nostra forza. Lega e sinistra avevano da una parte la lotta per il sindacato, e l’altra per un seggio in Municipio, mentre noi eravamo forse un po’ troppo tranquilli, perché non puntavamo ad avere un sindaco e fare il secondo seggio era veramente difficile. Però la nostra ambizione era comunque di avere un posto in Municipio e l’abbiamo mantenuto».