La spesa in Lombardia costa sempre di più

A Como il carrello della spesa continua a costare sempre di più, anche se l'inflazione rallenta. Il carovita nella provincia lariana, nell'agosto di quest'anno, rispetto allo stesso mese del 2023, è rincarato di 335 euro all'anno. È quanto elaborato dall'Unione nazionale dei consumatori sulla base dei dati Istat pubblicati lo scorso mese. In Lombardia, solo Lecco (341 euro in più), il carovita ha pesato maggiormente sul bilancio delle famiglie medie (padre, madre e figlio), sulla quale si basano statistiche e analisi. Alle spalle di Como troviamo Bergamo (279 euro), Varese (251 euro) e Milano (229 euro). Il rincaro medio in Lombardia è stato di 217 euro (Sondrio è poco sopra lo zero, Mantova, Cremona e Lodi sono comprese in una forbice tra 105 e 170 euro).

Sul carovita di Como incidono in modo sensibile le voci di spesa relative alla ristorazione e ai servizi ricettivi, che dall'agosto 2023 allo stesso periodo di quest'anno hanno visto crescere l'inflazione del 6,7%. Il boom turistico, che in riva al Lario sembra essere senza freni, fa schizzare verso l'alto i prezzi, che a quanto pare non preoccupano più di tanto i turisti. I beni alimentari a Como per le famiglie medie restano tuttavia in crescita, anche se il trend rialzista continua a mostrare un rallentamento, dopo i forti rialzi del 2022 e del 2023. Comunque, in riva al Lario continuano a crescere in misura maggiore rispetto alle altre province lombarde. E questo, cosa di cui si parla da anni, è in parte dovuto alle massaie ticinesi che riempiono il loro carrello della spesa nei supermercati della fascia di confine. Una affluenza in crescita dovuta alla forza del franco svizzero e alla soglia del tax free, dimezzata dallo scorso febbraio. Anche sul carrello della spesa gli extra Ue non pagano l'Iva.