Non si può dire che non ve ne sia per tutti i gusti: Elisa, Emma, Noemi, trapper quanto basta, ex vincitori quanto basta. E Achille Lauro, ovviamente
Ce n’è per tutti, come il buon direttore artistico sempre dovrebbe e come le discografiche sempre vorrebbero. E le discografiche amano Amadeus. Rapper/trapper quanto basta, bel canto, bellissimo canto, giovani, giovanissimi, tanti big, qualche biggissimo e un paio di monumenti. Anzi tre. Singer-songwriter col lumicino, una band e mezzo, nemmeno un Extraliscio. Forse non per palati fini, di certo per tutti i gusti. Come ogni anno dall’anno 1951, lasciamoci stupire.
Vittima dei rumors, degli spoiler e di chi non si sta mai zitto, Amadeus svela di sabato, al Tg della sera, i 22 big in gara. Diventeranno 24 con i due che tra una settimana usciranno da Sanremo Giovani. Tra gli annunciati in fretta e furia senza nemmeno un rullo di tamburo, spicca – e fa categoria a sé, in quanto storia della canzone, del costume e della cinematografia leggera italiana – Gianni Morandi, 77 anni la prossima settimana, a Sanremo 2022 con canzone di Jovanotti (meglio se con qualcosa più da Ariston che non ‘L’allegria’).
Fanno categoria a sé anche Massimo Ranieri, vincitore nel 1988 con ‘Perdere l’amore’, e Iva Zanicchi, l’Aquila di Ligonchio, con Mina (la tigre di Cremona), Milva (la pantera di Goro) e Orietta Berti (l’usignolo di Cavriago) una delle Big Four della canzone italiana (le equivalenti di Federer, Djokovic, Nadal e Murray per il tennis). Voce graffiante, plurivincitrice di Festival, presentatrice di quiz, eurodeputata di Forza Italia e sex symbol (la copia di Playboy del gennaio 1979 su eBay parte da una base d’asta di 35 euro), la zia Iva dovrebbe fare la storia come Orietta lo scorso anno con ‘Quando ti sei innamorato’ e Rita Pavone, a oggi insuperata ‘rivelazione’ dell’edizione 2020 con ‘Niente (Resilienza 74)’, una vera canna.
Tre Sanremi in gara (con questo) e uno da ospite (lo scorso anno, coi noti quadri), Achille Lauro torna in Riviera per la quarta volta consecutiva e ora tallona Pippo Baudo, ininterrottamente al timone della manifestazione dal 1992 al 1996, ma senza cantare (se avete pensato “Ma nemmeno Achille Lauro canta”, siete degli irrispettosi). A un anno di distanza, quando gareggiò con il video delle prove generali, torna Irama, possibilmente sul palco (a febbraio lo chiusero in una stanza per positività al Covid di un membro del suo staff); torna La Rappresentante di lista, tra le cose migliori ascoltate nel Sanremo del lockdown (‘Amare’); tornano Le Vibrazioni, torna Noemi, nella speranza (la nostra) che le ampie dissertazioni sul suo rinnovato regime alimentare possano considerarsi definitivamente archiviate. Torna a Sanremo il bravo Michele Bravi e torna, col suo nome di battesimo, Donatella Rettore, l’ultima volta nel 1994 con ‘Di notte specialmente’, ora insieme all’emergente Ditonellapiaga (donna, all’anagrafe Margherita Carducci).
L’elenco di chi ha già vinto Sanremi è corposo. Sono i big, anzi, i biggissimi Elisa (‘Luce – Tramonti a Nord-Est’, 2001), Emma (‘Non è l’inferno’, 2012), Fabrizio Moro (‘Non mi avete fatto niente’, con Ermal Meta nel 2018), Mahmood (‘Soldi’, 2019), all’Ariston con il 18enne Blanco (la cacofonica ‘Tu mi fai impazzire’, feat. Sfera Ebbasta). Non ha mai vinto, ma si ripropone a intervalli regolari, la diversamente Winehouse Giusy Ferreri.
La quota Maria (De Filippi) è assicurata da Sangiovanni, beato dell’estate e di Spotify con ‘Malibu’ (singolo più ascoltato, persino dei Måneskin) e Aka 7even, cantautore, rapper e già scrittore. La Spagna ci regala Ana Mena, cantante e attrice, appuntamento fisso delle ultime estati nostre e di Rocco Hunt, per una coppia da tormentone duettante su temi d’amore amorissimo (cit). Il fermento giovanile ha prodotto anche Rkomi, esponente dell’indie rap (campione di click con ‘Taxi Driver’) e la coppia Highsnob (rapper di Avellino cresciuto a La Spezia) e Hu, già in gara a Sanremo Giovani 2020, a un soffio dall’Ariston. Menzione al meno giovane Giovanni Truppi, napoletano classe 1981, più cantautore d’altri, cinque dischi e un Ep (‘5’) con dentro Calcutta, Niccolò Fabi e Brunori Sas (colui che non vedremo mai a Sanremo). Quarantenne è pure Dargen D’Amico, autodefinito ‘emo rapper’ (“facendo intendere l’uso di tematiche personali e intimiste nella sua musica”).
Mancano solo due nomi, che arriveranno dal televisivo Sanremo Giovani del prossimo 15 dicembre, alla presenza di Sua Maestà Pippo Baudo. Due tra Bais, Martina Beltrami, Destro, Esseho, Littamè, Oli?, Matteo Romano, Samia, Senza Cri, Tananai, Vittoria e Yuman.