L'artista svizzero, noto per la scultura seriale e colorata in vetroresina e poliestere che per una ventina d'anni visse nel Mendrisiotto, aveva 83 anni
L'artista svizzero Kurt Laurenz Metzler, noto per la sua scultura seriale e colorata in vetroresina e poliestere che per una ventina d'anni visse nel Mendrisiotto, è morto venerdì mattina a Zurigo all'età di 83 anni dopo una lunga malattia.
Lo ha dichiarato oggi suo figlio Lorenzo Metzler alla Keystone-ATS confermando notizie circolate sui media, aggiungendo che il padre è stato creativamente attivo fino alla fine e ha lasciato il mondo con serenità e dignità.
Nato a Balgach, nel Canton San Gallo, il 26 gennaio 1941, Metzler studiò alla Scuola di Arti Applicate di Zurigo e si formò come scultore, lavorando inizialmente la pietra, il ferro, il metallo e il bronzo e dopo un lungo soggiorno a New York utilizzò anche le materie plastiche.
Dagli anni 70 integrò componenti meccaniche nelle sue sculture, creando i "Motormenschen"; in seguito ha creato le serie "Nevrotici Metropolitani", "Luftmenschen" e "Lettori di giornali". Le sculture di Metzler sono installate in spazi pubblici e privati a Zurigo, New York, Los Angeles, Singapore, Siena, Milano, Assisi, Pontedera (PI) e Pisa.
Metzler allestì uno studio nelle cave di Arzo e dal 1968 al 1989 visse nella sua casa a Tremona. Dalla fine degli anni 80 Metzler visse e lavorò tra Zurigo e la Toscana, accostandosi al movimento dell'arte ambientale, che nella regione italiana vedeva già all'opera Niki de Saint Phalle e Daniel Spoerri.
Nel 1989 Metzler acquistò un casale del XVIII secolo con quattro ettari di terreno a Iesa, nel comune di Monticiano, vicino a Siena: qui creò il Parco Kurt Laurenz Metzler, aperto al pubblico nel 1997, che oggi conta oltre 70 opere che documentano i diversi periodi creativi dell'artista e il suo approccio innovativo ai materiali.