Ticino

In Gestione è la quiete prima della tempesta d'autunno

Nella prima riunione commissionale dopo l'estate clima disteso, ma durerà poco. Lega, Plr, Centro e Ps spiegano le priorità. E le convergenze sono poche

Primi dibattiti, prime divisioni
(Ti-Press)
29 agosto 2023
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«“Nell’armonia anche le piccole cose crescono, nel contrasto anche le più grandi svaniscono”, per questo si dovrà lavorare concretamente di squadra». Non c'è che dire, è ispiratissimo il presidente della Commissione parlamentare della Gestione Michele Guerra (Lega) nel citare lo storico e senatore romano Sallustio – che «già nel 50 avanti Cristo» spiegava arte politica – nel commentare la prima riunione commissionale dopo la pausa estiva. E di arte politica nell’autunno ticinese dell’Anno Domini 2023 ne servirà non poca: «Avremo sui nostri banchi il Preventivo, con il risanamento delle finanze che avrà l’obiettivo di non aumentare tasse e imposte. Poi la riforma fiscale, il Palazzo di giustizia di Lugano e tanti altri temi su cui sarà giusto dibattere, ma sui quali dovremo trovare la quadratura del cerchio», commenta ancora Guerra. Che, dopo aver confermato che «la prossima settimana dovremmo finalizzare il rapporto sull’audit riguardo la vicenda dell’ex funzionario del Dss», smette i panni del presidente della Gestione e indossa quelli del commissario e deputato leghista per ribadire come la priorità di via Monte Boglia sia «che la politica impatti maggiormente verso la cittadinanza, che spesso e volentieri ha sempre più bisogno». Quindi, in altre parole, «che il Preventivo eviti aumenti di tasse e imposte, che si snellisca l’amministrazione e che la riforma fiscale sia a favore del cittadino».

Gianella (Plr): ‘La riforma tributaria serve... nella sua interezza’

Di «autunno impegnativo» parla la capogruppo del Plr Alessandra Gianella, partendo comunque dall’assunto che «con alcuni partiti, e penso al fronte borghese, sarà più facile trovare convergenze sul preventivo o sulla riforma della legge tributaria». E proprio su quest’ultima Gianella, però, è ferma: «Noi siamo aperti a discutere su tutto e cerchiamo il compromesso, ma è altrettanto chiaro che come partito noi abbiamo proposte fondamentali e su cui non siamo disposti a rinunciare: per esempio, la riforma della legge tributaria. Serve, ed è necessaria nella sua completezza. Ogni misura è proposta perché c’è un problema all’origine, non è stata messa lì a caso, ma risponde a delle situazioni concrete come la fuga di determinati contribuenti o il rendere il Ticino più attrattivo».

Sirica (Ps) conferma l'apertura sulle deduzioni, ma sugli sgravi: ‘Schiaffo in faccia ai cittadini’

Rispedita al mittente quindi l’apertura che il Ps, a sorpresa, aveva concesso su alcune parti della riforma presentata nel mese di luglio dal Consiglio di Stato, come l’aumento della deduzione per spese lavorative, la deduzione per le successioni e quella per la previdenza. Il copresidente socialista Fabrizio Sirica conferma: «Abbiamo aperto al dialogo chiedendo di ‘spacchettare’ la riforma». Ma la «completezza» citata da Gianella, a Sirica non va giù neanche col bicarbonato: «Il preventivo avrà verosimilmente dei tagli dolorosi, e ridurre le imposte ai più ricchi è uno schiaffo in faccia ai cittadini: per anni abbiamo subito sgravi fiscali che non potevamo permetterci, saremo in piazza e nelle istituzioni a combatterne altri». Sull’incidenza della campagna per le Federali Sirica è chiaro: «Siamo in uno stato già avanzato con maggioranze già delineate, non credo inciderà molto. Ma, ad esempio, il tema premi di cassa malati toccherà da vicino il Ticino: come faranno a risparmiare 150 milioni senza toccare i sussidi di cui il ceto medio-basso ha estremo bisogno? Per questo crediamo nelle nostre due iniziative, una cantonale e una federale che sarà dibattuta a settembre, per contrastare gli aumenti dei premi».

Agustoni (Centro): ‘Non si tiri troppo la corda...’

Serafico è il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni, il quale afferma come «l’obiettivo sarà di preservare il potere d’acquisto dei cittadini, ci saranno molti aumenti che incideranno sul budget di tante famiglie e bisogna evitare che lo Stato aggiunga ulteriori pesi sulle loro spalle. Se ne tenga conto e si provi ad alleviare questi pesi, senza infierire ulteriormente». Ciò detto, per Agustoni «il Consiglio di Stato dovrà tenere fede al mandato popolare e non dovrebbero esserci aumenti di pressione fiscale, noi ci aspettiamo questo» dice, sibillino, confermando senza nominarlo il ritorno al 100% del coefficiente cantonale d’imposta contro cui il Centro è da tempo schierato. Anche per «una questione di tenuta sociale, il nostro sistema è basato su un certo equilibrio. Se si tira troppo la corda, non ci si può aspettare che la popolazione accetti supinamente di stare peggio».

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