Il Dipartimento del territorio rende noti i dati sulla stagione appena conclusa. Abbattuti più cervi rispetto al 2021, meno cinghiali e camosci
La stagione di caccia alta 2022 si è conclusa il 27 settembre, data di fine dell’ultima finestra riservata a cervo e cinghiale. Un periodo, come spiega il Dipartimento del territorio, contrassegnato da condizioni meteorologiche in parte favorevoli. I primi giorni di caccia, caratterizzati da tempo coperto e relativamente fresco, sono stati favorevoli per la cattura dei cervi, mentre la nebbia spesso presente in quota ha reso più complicata la caccia ai camosci. Dopo un periodo di condizioni stabili in cui sono diminuite le catture, queste ultime sono tornate ad aumentare negli ultimi giorni con temperature meno miti e cieli coperti.
Se nel complesso la caccia si è svolta in modo corretto, tuttavia, oltre a una trentina d’infrazioni minori e poco meno di 200 autodenunce, si sono registrate alcune gravi infrazioni (ad esempio esercizio della caccia senza la necessaria abilitazione, impiego di armi o accessori vietati, mancata iscrizione sul Foglio di controllo di capi di fauna selvatica e tentato trafugamento) che hanno comportato sei denunce al Ministero pubblico e il ritiro di sei patenti di caccia.
Riguardo alle singole specie, è aumentato del 10% rispetto al 2021 il numero di cervi catturati, in totale 1’788, di cui 811 maschi, 719 femmine e 258 cerbiatti. Cifra che, però, è al di sotto di quella prevista dal piano di abbattimento, e dunque si procederà con altri abbattimenti durante la caccia tardo-autunnale (metà novembre-metà dicembre). La possibilità di registrare la cattura online dei maschi adulti è stata estesa anche ai maschi di 1 anno e mezzo (fusoni). Il 35% dei capi catturati in queste classi d’età sono stati notificati online.
Cala invece il numero di camosci abbattuti, in totale 511, una diminuzione dovuta alla mancata apertura del secondo giorno con cattura diretta al maschio (senza la cattura preventiva della femmina quindi). Come negli anni scorsi, i distretti con le maggiori catture sono risultati il Locarnese, la Valle Maggia e la Leventina.
Le catture di capriolo sono state di 314 capi (308 nel 2021), di cui 165 maschi e 149 femmine. Il maggior numero di capi è stato prelevato nel distretto di Lugano, seguito da Leventina e Blenio.
Lieve flessione anche negli abbattimenti di cinghiali, il primo freno alla crescita continua mostrata dal 2018. I capi catturati ammontano a 740 (912 nel 2021). 20 i capi confiscati dall’Ufficio del veterinario cantonale poiché mostravano tassi di presenza di cesio 137. Tenendo conto degli abbattimenti effettuati dagli agenti della Polizia della caccia e dai cacciatori muniti di permesso di guardiacampicoltura (contenimento danni e misure nel contesto della lotta preventiva alla peste suina africana), da inizio 2022 sono stati catturati 1’208 cinghiali.
Ulteriori abbattimenti saranno effettuati durante la caccia tardo-autunnale in novembre e la caccia invernale nei mesi di dicembre e gennaio. Per la marmotta i dati delle catture saranno disponibili solo dopo il rientro dei Fogli di controllo.