Ticino

Troppi pochi cinghiali e cervi abbattuti durante la caccia alta

Il numero dei suini selvatici non è stato ridotto adeguatamente rispetto alla strategia di prevenzione della peste suina africana

In sintesi:
  • Per quanto riguarda i cervi non è stato soddisfatto il piano di abbattimento per limitare i danni a boschi e colture
  • Il numero dei cinghiali uccisi è positivo per quanto riguarda il contenimento dei danni 
Ancora troppi cervi nei boschi ticinesi
(Dipartimento del territorio)
27 settembre 2024
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Si è chiusa martedì 24 settembre la stagione di caccia alta 2024, svolta dal 31 agosto al 14 settembre 2024, e dal 20 e 24 settembre 2024, per un totale di 20 giorni di caccia. I 1'762 cacciatori ticinesi autorizzati per questo periodo venatorio potevano abbattere camosci, caprioli, cervi, cinghiali, marmotte, volpi e tassi.

Il meteo ha aiutato solo in parte i cacciatori: il periodo iniziale di caldo intenso ha scoraggiato la selvaggina a lasciare i proprio rifugi. Sono poi subentrate temperature più fresche, quindi, sul finire della prima fase, il forte vento da Nord ha disturbato la caccia per quattro giorni.

Il dato più rilevante riguarda la caccia al cinghiale, per le implicazioni da una parte riguardo il contenimento dei danni causati dagli animali alle colture, dall'altro riguardo la prevenzione della peste suina africana che, sebbene non ancora giunta in Ticino, ha fatto registrare numerosi casi nelle regioni italiane di confine. Gli abbattimenti di cinghiale sono aumentati rispetto allo scorso anno (646 contro i 601 del 2023 nella sola caccia alta), aggiungendosi a quelli compiuti durante la caccia estiva nei mesi di giugno e di luglio 2024. 23 di questi capi sono stati confiscati dall’Ufficio del Veterinario Cantonale poiché mostravano tassi elevati di presenza di cesio 137.

In totale, considerando anche gli abbattimenti da parte dei guardiacaccia e dei cacciatori muniti di permesso di guardacampicoltura (contenimento danni), e quelli durante la caccia estiva, da inizio 2024 sono stati catturati 2'384 cinghiali, contro i 2'123 del 2023 sul medesimo periodo. Un dato che "preoccupa" il Dipartimento del Territorio in quanto "i prelievi effettuati con la nuova caccia estiva non causano l’auspicata riduzione degli effettivi come previsto nella strategia di prevenzione contro una potenziale epidemia di peste suina africana. Il bilancio resta tuttavia positivo per quanto riguarda la prevenzione dei danni.

Ulteriori abbattimenti dei cinghiali saranno effettuati durante la caccia invernale che si svolgerà tra metà novembre 2024 e gennaio 2025, e non si esclude un prolungo sui successivi mesi a seconda dell’esito delle discussioni con l’Ufficio federale dell’ambiente. Il Dt ricorda inoltre che "i soli iscritti alla caccia invernale al cinghiale 2024 potranno accedere alla caccia estiva 2025, che sarà riproposta come gli ultimi 2 anni a iscrizione e senza una ulteriore tassa".

I dati delle catture per le singole specie

Per il camoscio le catture sono in linea con gli scorsi anni. In totale nel 2024 sono stati abbattuti 619 camosci (343 maschi adulti, 178 femmine adulte e 98 anzelli di un anno e mezzo di età), mentre nel 2023 erano 612. Una quota comunque inferiore al piano di abbattimento di 800 capi (350 maschi adulti, 350 femmine adulte e 100 anzelli). I Distretti con le maggiori catture sono risultati la Leventina, il Locarnese e la Valle Maggia.

Le catture di cervo sono lievemente diminuite rispetto al 2023, assestandosi a 1’722 capi (1’802 nel 2023). In totale sono stati prelevati 834 maschi, 696 femmine e 192 cerbiatti.
Anche in questo caso non è stato raggiunto l'obiettivo fissato nel piano di abbattimento, definito in funzione dei censimenti e per limitare i danni al bosco e alle colture agricole, e dunque "si rende necessario aprire la caccia tardo autunnale che avrà luogo nei mesi di novembre e dicembre 2024", scrive il Dt. La possibilità di registrare la cattura online dei maschi di cervo (cerbiatti esclusi) è stata sfruttata per il 55% dei capi catturati nelle relative classi d’età.

Le catture di capriolo sono state di 389 capi (434 nel 2023), di cui 229 maschi e 160 femmine. Il maggior numero di capi è stato prelevato nel distretto di Lugano, seguito da Leventina e Locarno. I prelievi in questa specie volti a correggere il rapporto sessi (che idealmente deve essere paritario tra maschi e femmine) continueranno nella caccia tardo autunnale al cervo e al capriolo.

Per la marmotta, il tasso e la volpe, i dati delle catture saranno disponibili solo dopo il rientro dei Fogli di controllo in quanto esentati dall’obbligo di essere presentati a uno dei posti ufficiali di controllo.

Complessivamente la caccia alta 2024 "si è svolta in modo corretto", scrive il Dipartimento del Territorio. Da segnalare poco più di 130 autodenunce, una cinquantina d’infrazioni minori e 14 casi di ritiro della patente di caccia per violazioni particolarmente gravi della legislazione cantonale e federale in materia di caccia come ad esempio l’utilizzo di mezzi ausiliari vietati e l’esercizio venatorio in bandita caccia.

Il Dt coglie l'occasione "per invitare i cacciatori, che non lo avessero ancora fatto, a ritornare al più presto i Fogli di controllo all’Ufficio della caccia e della pesca".