Ticino

Netto calo di fallimenti in Ticino nel 2021

Se a livello nazionale si registra un +4% di ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza, nel nostro cantone il trend è opposto: -17%

Ti-Press
12 gennaio 2022
|

Nonostante la crisi del coronavirus i fallimenti aziendali sono cresciuti solo di poco in Svizzera nel 2021 e sono addirittura calati in Ticino: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B), che vede negli aiuti statali anti-Covid anche un sostegno a imprese non più competitive.

Le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 3’946 a livello elvetico, il 4% in più del 2020. Il Ticino si muove però in controtendenza, facendo segnare -17% (a 269), mentre i Grigioni (+17% a 49) mostrano una progressione più forte della media nazionale.

“Anche se i fallimenti aziendali in Svizzera nel 2021 sono leggermente aumentati il loro numero è ancora significativamente inferiore a quello degli anni pre-coronavirus”, sottolineano gli esperti di D&B in un comunicato odierno. “A quanto sembra i crediti Covid-19, le regole sui casi di rigore e l’accesso facilitato al lavoro ridotto non solo hanno impedito una crescita delle bancarotte, ma hanno anche persino permesso la sopravvivenza di aziende che in realtà non erano più competitive”.

Ai fallimenti per incapacità a far fronte ai pagamenti vanno poi aggiunti quelli per lacune nell’organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo nei dodici mesi sale così a 6’082 (+6%) a livello svizzero, a 518 in Ticino (-15%) e a 75 nei Grigioni (-11%).

Se diverse aziende devono chiudere, molte aprono i battenti: le nuove iscrizioni nella Confederazione sono state 50’537 nel periodo in esame, valore in aumento dell’8% e nuovo record assoluto. Ticino (+11% a 2’307) e Grigioni (+1% a 1’061) si muovono nella corrente generale. Fra i cantoni che mostrano tassi di incremento assai elevati possono essere menzionati Sciaffusa (+28%), Zugo (+24%) e Uri (+21%).