Sono tre le proposte di accordo formulate dai democentristi e bocciate domenica da Via Monte Boglia. Ieri vertice a Bellinzona con controproposta leghista
Bocciature e controproposta. Nel blindato vertice plenario di domenica pomeriggio la Lega ha silurato gli scenari d’intesa messi sul tavolo in un precedente summit ristretto fra il movimento e l’Udc in vista delle elezioni cantonali e federali del prossimo anno. Il primo era: una sola lista per il Consiglio di Stato con quattro leghisti e un democentrista e un’unica candidatura per gli Stati: quella dell’attuale deputato Udc al Nazionale Marco Chiesa. Il secondo: una sola lista per il governo con tre leghisti e due Udc e due candidati (un leghista e Chiesa) per gli Stati. Due ipotesi su cui si era espressa le dirigenza Udc, indicando la propria preferenza per la prima. Ma il movimento di via Monte Boglia domenica ha respinto entrambe facendo una controproposta, a lei più favorevole: quattro leghisti e un Udc sulla lista per il Consiglio di Stato e due candidati (un leghista e Chiesa) per la Camera dei Cantoni. Chi dei due riceverà più voti, sarà il colui che accederà al ballottaggio.
La controproposta è stata discussa nel pomeriggio di ieri in una riunione, durata circa tre quarti d’ora nello studio di Norman Gobbi, cui hanno partecipato per la Lega, oltre al consigliere di Stato, Antonella Bignasca e per i democentristi il presidente Piero Marchesi e il capogruppo in Gran Consiglio Sergio Morisoli. Ricavando una fumata... grigia, ci viene detto al termine dell’incontro. Insomma: un accordo in vista potrebbe anche esserci, ma mancano i dettagli. Molti dettagli. Anche se sembrerebbe riaffacciasi l'ipotesi di due Udc e tre leghisti per il governo cantonale e di un leghista e un Udc per gli Stati.
Ma torniamo al vertice leghista di domenica al quale hanno preso parte i cosiddetti colonnelli (fra questi i ministri Claudio Zali e Gobbi, i consiglieri nazionali Lorenzo Quadri e Roberta Pantani) e il gruppo in Gran Consiglio. C’è chi non vorrebbe stringere alcun accordo con l’Udc preferendo una corsa solitaria della Lega sia per il governo cantonale che per gli Stati. Puntando tutto, per quel che riguarda la Camera dei Cantoni, sul legale luganese e già presidente dell’Ordine ticinese degli avvocati Battista Ghiggia che nel 2015, al ballottaggio con Fabio Abate (Plr), non venne eletto al Senato per pochi voti. Ghiggia non ha ancora deciso se candidarsi o meno: del resto mancano diversi mesi all’appuntamento con le federali e comunque si prenderà il tempo necessario per valutare attentamente gli aspetti professionali e quelli personali.
Fra i leghisti contrari ad alleanze con i democentristi c’è il capo del Dipartimento del territorio. E ieri, sul portale della ‘Regione’, l’ex coordinatore del movimento Attilio Bignasca è stato chiaro: «Non ci sarà nessun accordo elettorale se l’Udc continuerà ad attaccare Zali, vedi l’iniziativa parlamentare dei democentristi, comunicata ieri (domenica ndr) alla stampa mentre la nostra riunione era in corso, per l’abolizione della tassa di collegamento, approvata oltretutto dal popolo, tanto caro ai democentristi». Riferendosi poi alle federali e a Marco Chiesa, Bignasca ha dichiarato a mo’ di battuta: «Se Battista Ghiggia, nostro candidato naturale, non se la sentirà per motivi professionali o personali di correre per il Consiglio degli Stati, farò un corso intensivo di tedesco e mi candiderò contro il cagnolino della signora Martullo», politicamente parlando. Da noi interpellato, Chiesa non intende rispondere alle provocazioni: «Il mio compito è di impegnarmi per il mio Cantone e per la Svizzera in Consiglio nazionale e di non farmi distrarre da attacchi personali, anche se finalizzati a ferirmi. Stiamo entrando nella fase calda dell’iniziativa per l’autodeterminazione, e per me occuparsi di politica significa occuparsi di temi e non di polemiche».
«È un caso che la nostra iniziativa sia uscita a quell’ora, neanche sapevo che la Lega si sarebbe riunita – replica Gabriele Pinoja, firmatario con Cleto Ferrari dell’atto parlamentare –. In ogni caso io sono da sempre fortemente contrario a questa tassa, convinto che non risolva il problema del traffico. E di principio l’Udc è contro ogni balzello che va a incidere sulla vita di tutti i giorni dei cittadini».