Mendrisiotto

Appello perso, il ‘principe etiope’ resterà in prigione

Confermata la pena di primo grado per il sedicente erede dell'imperatore. Il 67enne sconterà sei anni di detenzione e dovrà restituire 13 milioni

Il ‘principe’ con una delle figlie
26 giugno 2023
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Nulla da fare: il sedicente principe etiope rimarrà in prigione senza alcuna riduzione di pena. Lo ha deciso quest'oggi la Corte di appello e di revisione penale, confermando la pena emessa in prima istanza nell'autunno 2022. Per Aklile Berhan Makonnen Hailé Selassié, alter ego di Giulio Bissiri (padre delle note ‘principesse Selassié’, note per aver partecipato a un’edizione vip del Grande Fratello), si prospettano dunque sei anni di prigione da scontare, unitamente a 10 anni di espulsione, per i reati di truffa per mestiere e falsità in documenti. Il 67enne era tornato in aula lo scorso 13 giugno dopo essersi appellato alla sentenza di primo grado, vedendosi respinto il ricorso. Bissiri dovrà inoltre restituire il maltolto alle sue vittime, tre noti imprenditori del Mendrisiotto, per un totale di quasi 13 milioni di franchi.

Respinta la tesi della difesa

Non ha dunque convinto la tesi della difesa, in cui si sosteneva che mancasse l'elemento dell'astuzia per poter considerare l'uomo colpevole di truffa. La cifra di cui Bissiri garantiva sarebbe presto entrato in possesso, mediante l'incasso di vecchi titoli in oro tedeschi (documenti di fatto reali, ma dal valore pressoché nullo), ammontava infatti a ben 178 miliardi di dollari. Cifra talmente esagerata che, secondo la difesa appunto, sarebbe dovuta risultare incredibile a chiunque. Così non è stato per i tre imprenditori sue vittime, che per anni hanno continuato a prestargli ingenti somme di denaro, a detta di Bissiri per far fronte a spese urgenti quando in realtà usava i soldi per vivere nel lusso. Il denaro dovrà dunque venir restituito ai tre imprenditori.

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