Il nuovo sussidio è stato approvato a metà dicembre dal Consiglio comunale. Consiste in un contributo una tantum per far fronte ai costi della pigione
Una mano tesa ad aiutare famiglie e persone messe in difficoltà dai costi della vita in continuo aumento, per via dei quali si fa sempre più fatica a far fronte alle spese dell’affitto. Succede a Savosa dove, durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, è stato approvato all’unanimità un Regolamento che disciplina la concessione di un sussidio, volto ad alleviare il costo della pigione ai domiciliati che ne faranno richiesta. “L’aumento generalizzato degli affitti – si legge nel messaggio – e le sempre minori entrate costringono talvolta le famiglie a dover cercare alloggio in altri comuni, più discosti dalla Città di Lugano. Alla luce di questa situazione, l’Esecutivo ritiene che non possa essere unicamente la regolamentazione per l’accesso ai sei alloggi di proprietà del Comune a poter risolvere questa situazione di disagio”.
«Abbiamo preso ispirazione da alcuni Comuni confinanti – spiega il sindaco di Savosa Raffaele Schärer –, che abbiano una dimensione e una situazione simile alla nostra, come ad esempio Canobbio. Con tutti questi aumenti di spese come affitto e cassa malati, abbiamo cercato di aiutare le famiglie più bisognose. Abbiamo anche sistemato quattro dei nostri appartamenti di proprietà, che saranno accessibili a persone con un reddito basso. Penso in particolare alle famiglie monoparentali o a quelle con molti figli. È un piccolo aiuto, ma è pur sempre qualcosa».
Il sussidio, che verrà elargito una tantum, verrà dunque concesso in base al reddito annuo delle famiglie richiedenti. Un criterio di valutazione prevede però che i richiedenti non siano a beneficio di altri sussidi, come Avs/Ai, sussidi federali o cantonali per l’alloggio, prestazioni Laps come l’assistenza, e che non abitino già in uno degli appartamenti sussidiati dal Comune. “L’intento è di dare un aiuto puntuale, mediante un versamento unico annuale, tenuto conto della situazione complessiva del richiedente. L’obiettivo è dunque quello di ridare al cittadino in difficoltà la possibilità di vivere meglio, e quindi essere indipendente, grazie a una sola forma di aiuto, volta ad alleviare la pressione economica della pigione”. Infine, solo le persone che risiedono a Savosa da almeno tre anni potranno fare richiesta.
Nel messaggio, si specifica che l’onere finanziario annuo previsto per il Comune è stato stimato a circa 20mila franchi, definito “un costo tutto sommato sopportabile per le finanze comunali”, ma non si esclude che questo possa aumentare in futuro. «Al momento abbiamo messo a preventivo questa cifra – dice Schärer –, poi in base al numero di richieste vedremo se adattarla. Guardando ai comuni simili a noi, non ci aspettiamo un gran numero di richiedenti, e la cifra stessa è stata decisa sulla falsariga di quanto fatto dai nostri vicini». Per il 2025 il Regolamento seguirà dunque una fase di sperimentazione.
“Pur non essendo la panacea per sanare tutti i problemi sociali legati all’alloggio – conclude il messaggio –, questo sussidio può rappresentare un aiuto d’importanza sostanziale per riportare la persona a una vita finanziaria più tranquilla e non a una presa a carico totale di tipo assistenziale”.