Interpellanza del consigliere comunale Mauro Belgeri sui ritardi nell'avvio dei cantieri di riqualifica dello storico edificio cittadino
Che ne è dei lavori di restauro del vecchio Pretorio di Locarno, il cui cantiere sembra ancora fermo al palo? La domanda la pone, al Municipio cittadino, il consigliere comunale Mauro Belgeri (Il Centro) attraverso un'interpellanza. Secondo Belgeri, l'evento meteorologico dell'agosto del 2023 (violenta grandinata) ha dato una sorta di colpo di grazia al già fatiscente stabile che, come ricorda l'interpellante, fu sede della firma del famoso Patto di Locarno (al termine della Conferenza di Pace tenutasi in città dal 5 al 16 ottobre 1925) del quale ricorre, proprio l'anno prossimo, il centenario. Ricorrenza che sarà tra l'altro festeggiata opportunamente attraverso una serie di eventi.
Da qui una serie di domande a sapere se corrisponde al vero che i lavori non inizieranno prima del 2025, quali sono le ragioni di un simile ritardo, quanto versa il Cantone d'affitto per gli spazi occupati dai suoi servizi e quando sarà consegnato l'edificio completamente rinnovato. Inizialmente, lo ricordiamo, si parlava di concludere le opere di riqualifica nel corso del 2027. La pandemia ha però complicato non poco i piani del Cantone, creando un notevole ritardo sulla tabella di marcia. Lo studio Bardelli Architetti associati, come noto, si era aggiudicato l'appalto. L'edificio in questione, nato dalla matita dell’architetto Ferdinando Bernasconi, è stato inaugurato nel lontano 1910 (e ampliato negli anni Trenta) ed è inserito nell'elenco dei beni culturali di interesse cantonale. Per il restauro è previsto un investimento complessivo di circa 35 milioni di franchi. Gli spazi rinnovati accoglieranno nuovamente le Preture di Locarno Città e Campagna, la polizia giudiziaria e la gendarmeria.