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‘I legami con Scientology sono solo gossip’

Iniziato il processo alle Criminali di Lugano nei confronti del 53enne, accusato di una voragine di 16 milioni, ai danni di una miliardaria americana

Che fine hanno fatto quei milioni?
(Ti-Press)
14 ottobre 2024
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Si prospetta lungo il processo che ha preso il via questa mattina alla Corte delle Assise criminali di Lugano. Protagonista del dibattimento un 53enne cittadino italiano residente nel Luganese, accusato di aver creato una voragine finanziaria di oltre 16 milioni di franchi, a danno di due società attive nel ramo siderurgico, all’interno delle quali operava come amministratore. Soldi che avrebbe poi utilizzato in spese personali. Su di lui pendono le imputazioni di amministrazione infedele aggravata, truffa e riciclaggio di denaro aggravato. La notizia era balzata agli onori della cronaca soprattutto per i suoi presunti collegamenti con la controversa chiesa di Scientology, e di una delle sue più importanti sostenitrici – una miliardaria statunitense –, che aveva investito diversi milioni in una delle suddette società, venendo, di fatto, secondo la tesi accusatoria, truffata dall’imputato. Un processo lungo si diceva, non solo per la natura complessa del reato finanziario, ma anche perché l’intera prima giornata è stata dedicata alle questioni pregiudiziali presentate da Tuto Rossi, avvocato difensore del 53enne, e dal suo collega Damiano Salvini, tutte respinte dalla Corte presieduta dal giudice Amos Pagnamenta. Presente in aula anche un secondo imputato, rappresentato da Paolo Bernasconi, accusato di un episodio di complicità in amministrazione infedele.

‘Setta totalitaria e pericolosa’

Nell’atto d’accusa, stilato dalla procuratrice pubblica Veronica Lipari, la chiesa di Scientology viene a malapena menzionata. E anche il rappresentante delle due aziende costituitesi accusatrici private, Goran Mazzucchelli, ha dichiarato in aula che qualsiasi legame con la religione fondata da Ron Hubbard «è semplicemente gossip. Le persone coinvolte erano solo persone che facevano affari, il fatto che appartenessero a Scientology è irrilevante». Da notare come, secondo quanto affermato dagli avvocati difensori, Mazzucchelli rappresenti due aziende che sarebbero di proprietà di membri della chiesa.

Una questione non da poco secondo l’avvocato Rossi, che ha sostenuto come il fatto che la chiesa sia sullo sfondo di questa vicenda «non è un aspetto banale. Si tratta di una setta totalitaria e pericolosa, che lavora con discrezione, e che tra le sue regole ha quella di sbarazzarsi con una certa violenza di chi non gli è più amico». L’imputato stesso, che da quasi un anno si trova in prigione, è stato un membro importante della chiesa, e pare essere arrivato a trasferirsi in Florida con tutta la famiglia, per poter essere più vicino alla congregazione. La difesa sostiene inoltre, che gran parte dei milioni ‘scomparsi’ siano stati in realtà donati proprio alla chiesa. È noto infatti che per salire tra i ranghi della setta, siano necessarie ingenti donazioni. E per ingenti si intende di svariate decine di migliaia di dollari. Queste donazioni sarebbero però, per l’accusa, solamente degli escamotage per vanificare il ritrovamento di 7,5 milioni, che sono valsi all’imputato l’imputazione di riciclaggio.

Do you speak English?

Una delle questioni pregiudiziali riguardava la comprensione della documentazione. Molti degli atti sono infatti redatti in inglese giuridico, e pare che gran parte di essi non siano stati tradotti in italiano. «Questo porta alla constatazione – ha detto Rossi – che la Corte (composta anche da cinque assessori giurati, ndr) non abbia avuto accesso a tutti i documenti, ma solo ad alcuni. Questo violerebbe il diritto dell’imputato di avere un processo equo e imparziale. La Corte ha dichiarato che la traduzione non sia stata necessaria in quanto tutti i suoi membri parlano inglese. Questa è un’affermazione più che dubbia, che la difesa considera contraria alla verità. Magari la maggior parte di loro conosce l’inglese da viaggio, quello che ti permette di non morire di fame a Londra, ma qui si tratta di contratti scritti in inglese giuridico statunitense, ed è impossibile che tutti lo sappiano così bene. Noi stessi ci siamo confrontati con delle difficoltà nella comprensione e ci siamo dovuti rivolgere a dei professionisti».

«Tutta la Corte ha avuto accesso alla documentazione completa e non solo a una mia selezione – ha detto Pagnamenta –, e tutti i suoi membri hanno compreso i documenti». A una richiesta di maggiori garanzie, il giudice ha tagliato corto dicendo che «non siamo qui per rispondere agli interrogatori della difesa, i documenti utili a comprendere quello che siamo qui a fare sono stati letti e compresi».

‘Occorrono più interrogatori’

Come ultima questione pregiudiziale, Salvini ha infine presentato un’istanza probatoria. La sintesi del suo lungo intervento, è che ci sono diverse persone presumibilmente coinvolte a vario titolo nell’inchiesta che non sono state sentite a sufficienza. Tra queste, c’è anche la già citata donna miliardaria, che pare non sia mai stata nemmeno interpellata. «Il fatto che tutte queste persone siano membri della setta non è un dettaglio da poco, e non è chiaro come le informazioni che potrebbero fornire non appaiano alla Corte rilevanti al fine del giudizio». Il processo riprenderà domani e dovrebbe concludersi nel corso della settimana.