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Finge di amarlo, lo truffa per 630mila franchi: condannata

La Corte delle Assise criminali di Lugano ha inflitto a una prostituta 36enne una pena di 6 mesi da scontare e l’espulsione dalla Svizzera

Ha fatto leva sull’innamoramento e la compassione dell’uomo
(Ti-Press)
31 luglio 2024
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Una prostituta di un locale a luci rosse del Luganese finge di amare un cliente e se ne approfitta per truffargli oltre 630mila franchi. Sono questi i contorni della storia che è approdata oggi alle Assise criminali di Lugano. La donna, una 36enne, cittadina rumena, rea confessa, è stata condannata dal giudice Marco Villa per truffa ripetuta a 2 anni e mezzo, di cui 24 mesi sospesi condizionalmente per due anni e 6 mesi da scontare. Dedotto il carcere preventivo, all’imputata restano pochi giorni da scontare in carcere prima di essere espulsa dal territorio Svizzero per cinque anni. Una decisione che, come ha affermato in aula, ha accolto senza particolari attriti: «Sono consapevole degli errori che ho commesso. Non ricapiterà mai più. In Romania vorrei trovare un lavoro fisso nella ristorazione e lasciarmi questa storia alle spalle».

Con le più fantasiose scuse – tra queste, di essere stata vittima di un infarto, di necessitare soldi per la scarcerazione della figlia in Romania, di dover fare la patente di guida in Grecia – l’imputata, tra marzo del 2022 e maggio del 2023 è riuscita a farsi versare dall’uomo importi sostanziosi. In un’occasione addirittura, il cliente le ha versato quasi 100mila franchi in un colpo solo. Insomma, la 36enne, si è fatta beffa di un uomo che era convinto che il suo sentimento fosse ricambiato e che potessero un giorno costruire insieme una famiglia. Intanto, grazie alla sua compassione e solidarietà, l’imputata ha potuto acquistare un appartamento, dei gioielli e una Porche; nel mentre si godeva serate di scommesse sfrenate al Casinò. Di quel denaro, ora, non resta che il ricordo, anche se la donna dovrà risarcire il cliente, qualora la sua situazione finanziaria lo permetterà.

Per un accordo tra le parti, rappresentate dalla procuratrice pubblica Raffaella Rigamonti e dall’avvocata della difesa Luisa Polli, il processo si è svolto in forma abbreviata.