È la pena inflitta dalla Corte delle assise criminali di Lugano a un 65enne italiano residente nel Mendrisiotto per fatti compiuti tra il 2000 e il 2002
Due anni di carcere interamente da scontare, più un trattamento ambulatoriale terapeutico per la cura della pedofilia, l'espulsione dalla Svizzera per un periodo di cinque anni e il divieto a vita di praticare attività a contatto con minorenni. È la pena inflitta dal giudice Amos Pagnamenta a un 65enne italiano residente nel Mendrisiotto che, tra il 2000 e il 2002, ha abusato sessualmente della figlioletta, all'epoca ancora in età di scuola dell'infanzia. L'uomo è stato ritenuto colpevole dalla Corte delle assise criminali di Lugano per tutti i capi d'accusa, ossia ripetuti atti sessuali con una fanciulla, ripetuti atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, ripetuta pornografia (nel suo computer sono stati trovati oltre 33mila file pedo-pornografici) e ripetuta rappresentazione di atti di cruda violenza. A suo favore la Corte ha comunque dovuto ritenere come allevianti la scemata imputabilità di grado lieve rilevata dal perito psichiatrico e il lungo tempo passato dai fatti. Riconosciuto alla vittima un risarcimento per torto morale di 5’000 franchi.
Durante il dibattimento di ieri, la pubblica accusa aveva chiesto due anni e mezzo di carcere da scontare, più l’espulsione dalla Svizzera per sette anni, mentre la difesa aveva spinto per una pena interamente sospesa con la condizionale. Dato il pericolo di fuga elevato, con la possibilità per il 65enne di rifugiarsi nel suo Paese d'origine in attesa di un possibile processo di appello, il presidente della Corte ha ordinato l'immediata carcerazione dell'uomo.