Valenzano Rossi: ‘Abbiamo raggiunto un compromesso che risponda alle esigenze del Cantone’. Previsto un nuovo frangiflutti alla foce
Un altro angolo di Lugano, frequentato soprattutto in estate, cambierà aspetto. In particolare, gli abitanti del quartiere di Cassarate-Castagnola potranno godere del lago in un modo differente. Dopo il rifacimento previsto del parco della Lanchetta, già approvato in Consiglio comunale e le discussioni avviate sul futuro del Lido San Domenico, la piattaforma per l’accesso al lago al parco Rustica verrà, salvo opposizioni, rimossa.
Questo probabile cambiamento per chi vuole rinfrescarsi è contenuto in una domanda di costruzione recentemente pubblicata – consultabile fino al 31 agosto – e riguarda il muretto crollato al parco Rustica di Castagnola, poco distante dal ponte del Diavolo. A seguito del crollo di un albero nel giugno 2022, “una porzione del muro ha subito danni ed è franata verso il lago”. Quella parte crollata, a differenza del resto del muro di sostegno, era realizzata ‘a secco’, ma con questi lavori “sarà rivestito internamente in malta ed esternamente da pietra”, mentre la parte superiore “verrà eseguita come l’esistente con una lastra in sasso”. Per questi lavori si prevedono costi pari a 80mila franchi.
La piattaforma per l’accesso al lago presente al parco, si trova “entro 80 metri dal pontile ‘Cassarate’ della Società navigazione del lago di Lugano (Snl)” e lì non è sicuro nuotare. Ma un nuovo accesso verrà realizzato a “poco più di 25 metri da quello esistente, sufficienti per uscire dal perimetro di rispetto del pontile Snl”. Come ci ha spiegato la municipale Karin Valenzano Rossi, a capo del Dicastero sicurezza e spazi urbani, la struttura «verrà spostata verso il ponte del diavolo siccome il Cantone ha preavvisato negativamente il rifacimento del muro con il mantenimento della piattaforma a lago nell’attuale posizione». Dopo il primo no, la situazione è cambiata: «Ci siamo confrontati e abbiamo raggiunto un compromesso che risponda alle esigenze del Cantone, malgrado di principio in quel punto la balneazione sia vietata e ben segnalata attraverso apposita segnaletica. La prima richiesta di licenza edilizia era stata infatti preavvisata negativamente dal Cantone perché non erano esattamente rispettati i cento metri di distanza previsti dalla normativa per l’eventuale balneazione. Il Cantone ritiene che, malgrado il divieto di balneazione, sussista un rischio residuo che qualcuno nuoti comunque a una distanza inferiore di quella prevista dalla norma. Per evitare di tenere ancora bloccata quell’area, preziosa e apprezzata da molti, abbiamo modificato il progetto».
Questo approccio, però, «non risponde alle esigenze di accessibilità al lago che vorremmo sia noi sia i cittadini – prosegue la municipale –. In tutti i nostri progetti stiamo cercando di aumentare la permeabilità tra città e lago e di trovare delle ulteriori soluzioni che permettano di ridare una maggiore accessibilità al lago; questo non significa balneazione per forza. Il Cantone «purtroppo storce il naso per le distanze di sicurezza per la balneazione, ma se dovessimo mantenere questi cento metri su tutto il golfo di Lugano, praticamente non si potrebbe dare l’accessibilità da nessuna parte». Una soluzione per garantire maggiore sicurezza sarebbe quella di posizionare delle boe per delimitare l’area usufruibile, ma per Valenzano Rossi «questo potrebbe creare confusione suscitando l’impressione che sia un lido o un posto sorvegliato, cosa che invece non è».
Un’altra domanda di costruzione, in pubblicazione a fino al 15 settembre, prevede l’aggiunta di 44 posti barca alla foce del Cassarate. Nel dettaglio i posti aumenteranno da 245 a 289: quelli a disposizione del circolo velico di Lugano passano da 169 a 185 e quelli per i privati da 76 a 104. Con questo progetto di rifacimento del pontile e del molo frangiflutti, la città di Lugano intende prendere due piccioni con una fava. Sistemare l’attuale struttura che “non riesce più a ottemperare la sua funzione di protezione” e iniziare con il progetto di riordino dei posti barca, “attuando quanto previsto dal Masterplan Lungolago e Centro”.
Per permettere tutto ciò, verrà costruito il “prolungamento dei moli esistenti” e verrà rifatto “il molo frangiflutti ormai vetusto e non adeguato dal profilo tecnico”. Come si legge nell’incarto, “il collegamento tra la riva e il nuovo molo frangiflutti sarà garantito da un pontile in acciaio di 35 metri di lunghezza, il quale sarà posato su una spalla a riva e su una pila fondata a lago”. Questa nuova struttura sarà “a sbalzo negli ultimi 10 metri”. Il pontile, stando a quanto pianificato, verrà mantenuto a una quota “volutamente bassa”, per prevenire le onde dovute dai venti. In questo modo, però, “il pontile sarà sommergibile in caso di piena del lago, come d’altronde è già il caso per la zona di riva lacustre”.
I lavori saranno divisi in 7 fasi per un totale di circa 4-6 mesi di lavoro: nelle prime 2-3 settimane si inizierà con lo sgombero e l’allestimento dell’impianto del cantiere; nelle 8-10 settimane successive verranno eseguiti lavori come le fondazioni del pontile fisso a cui seguiranno 1-2 settimane per la rimozione provvisoria di una parte del molo interno e lo sgombero del frangiflutti esistente. Dopo questa prima parte di lavori, si proseguirà con la posa delle fondamenta e il montaggio del nuovo frangiflutti: per queste due fasi della durata di 3-5 settimane, “si dovrà considerare l’assenza di un effetto protettivo di un molo frangiflutti verso i moli di attracco retrostanti”. I lavori termineranno con la posa del pontile fisso (1-2 settimane di lavoro) e il ripristino dell’area della durata di 3-4 settimane. Per tutti questi lavori, la stima dei costi ammonta a quattro milioni di franchi dei quali 1,6 milioni per il pontile fisso e 2,4 milioni per il nuovo molo frangiflutti. Rispetto al progetto iniziale che prevedeva “unicamente l’installazione di nuovi moli galleggianti frangiflutti”, l’inserimento di un pontile fisso “ha comportato un aumento dei costi globali” e “le tempistiche risultano maggiorate”. Con questo intervento, però, precisano gli architetti responsabili del progetto, “si è aggiunto un elemento di connessione alla riva e si è migliorato l’aspetto estetico”.