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Ascona, case secondarie che forse così ‘secondarie’ non sono

Le autorità invieranno ai proprietari un sondaggio per fotografare la situazione e per capire se alcuni di loro dovrebbero pagare le imposte nel Borgo

Tra cielo e lago oltre duemila alloggi di vacanza
(Ti-Press)
31 dicembre 2024
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Migliaia di case secondarie nel Locarnese, concentrate soprattutto in alcune località. Un’opportunità turistica, visto che offrono la possibilità di pernottamenti durante tutto l’anno. Ma anche il rischio di ritrovarsi con tanti “letti freddi”, che mangiano territorio e che causano alti costi agli enti pubblici locali per garantire i necessari servizi (acqua, luce, raccolta rifiuti, canalizzazioni e strade).

Va detto che i proprietari di queste residenze (in alcuni casi anche ville prestigiose, con vista lago, dal valore di milioni di franchi) pagano la maggior parte delle imposte nel loro Comune di domicilio e quindi a livello fiscale lasciano ben poco sul territorio locarnese. Ascona è un esempio fra i più significativi, con i suoi oltre duemila alloggi secondari. Durante una recente seduta di Legislativo la vicesindaco Michela Ris, capodicastero Finanze, ha annunciato che il Municipio ha deciso di “fotografare” la situazione, inviando un formulario agli interessati. «Gli interpellati non avranno l’obbligo di rispondere, ma speriamo vivamente che la nostra iniziativa ottenga un buon successo – spiega –. Gli obiettivi che intendiamo perseguire sono diversi. Da una parte sarà interessante capire quali sono le esigenze dei titolari di queste proprietà, quali i loro interessi e cosa si aspettano. Dall’altra vorremmo avere un’idea chiara di quanto tempo trascorrono da noi. Occorre sottolineare che in taluni casi, se trascorrono da noi 90 giorni annui, si può pensare a un assoggettamento fiscale ad Ascona. Se i giorni sono addirittura 180, dovrebbero trasferire qui il domicilio. La manovra potrebbe portare nuovi contribuenti. Non sappiamo quale sarà il risultato che riusciremo a ottenere, anche perché non abbiamo i mezzi per forzare la mano a nessuno; ma come ho riferito al Consiglio comunale, basterebbe convincere a questo passo due o tre buoni contribuenti».

Ris prosegue: «La lettera del Municipio che accompagna il formulario specificherà che si tratta di un aggiornamento del catasto degli alloggi e affronterà la questione con toni cortesi. Oltre a felicitarci con chi ha deciso di investire in una proprietà ad Ascona per godere appieno del fascino e della qualità di vita che il nostro comune offre, citeremo la legge del 20 marzo 2015, nata a seguito dell’approvazione popolare dell’iniziativa Weber. Una legge che impedisce la costruzione di nuove abitazioni secondarie nei Comuni dove la percentuale di queste supera il 20 per cento. Un tetto che nel borgo è già stato ampiamente superato. Gli alloggi di vacanza contribuiscono positivamente al turismo e ad altri settori economici, creando benefici per i residenti. D’altra parte impongono al Comune di dotarsi di servizi adeguati per fare fronte all’afflusso di residenti temporanei durante specifici periodi dell’anno. Per garantire una gestione efficiente e rispondere tempestivamente alle esigenze di tutti gli utenti, è fondamentale che il Comune sia costantemente aggiornato sul numero e sull’utilizzo delle abitazioni».

Un aggiornamento del catasto per fotografare la situazione

Quindi, per completare il catasto delle case secondarie e degli stabili abitati da persone domiciliate, viene chiesto ai proprietari di compilare il questionario. «Bisogna ammettere – conclude l’intervistata – che a seguito delle modifiche della Legge tributaria approvate il 9 giugno scorso, il Ticino è divenuto più interessante dal punto di vista fiscale. Ascona, con un moltiplicatore del 75 per cento, offre una delle aliquote più basse della regione. Attireremo l’attenzione su questi dati e sui vantaggi legati alla scelta di stabilire il proprio domicilio da noi». Un’idea del tutto simile è stata avanzata anche a Losone, in particolare dalla consigliera comunale Udc Roberta Soldati, che a una recente riunione del Consiglio comunale, durante la discussione sui Preventivi 2025, ha parlato della necessità di capire chi, fra i proprietari di case di vacanza, trascorre diversi mesi nella località sulla destra della Maggia e potrebbe quindi dover pagare in loco parte delle imposte.

A Losone le abitazioni secondarie sono meno numerose rispetto a quelle di Ascona, ma la proposta di Soldati potrebbe comunque avere qualche riscontro. Spetterà al Municipio analizzarla e decidere se, e con quale modalità, prenderla in considerazione.

In Gambarogno due tentativi con un risultato al di sotto delle attese

A livello numerico, si avvicina al Borgo (e addirittura va in sorpasso) il Comune di Gambarogno, con circa tremila case secondarie. In altre parole, nella località sulla sponda sinistra del Verbano la metà degli stabili sono destinati a un uso “vacanziero”. «Nel nostro caso – afferma il sindaco Gianluigi Della Santa – abbiamo già interpellato i proprietari in due occasioni. In effetti siamo riusciti a convincerne alcuni a spostare il domicilio o, nei casi in cui trascorrevano circa 90 giorni all’anno sulla nostra riviera, ad accettare l’assoggettamento parziale. Non è stato facile e per le opportune verifiche sugli effettivi tempi di permanenza ci siamo spinti fino all’esecuzione di controlli di Polizia. Devo ammettere, tuttavia, che il risultato finale è poca cosa. In sostanza, la nostra si è rivelata una falsa speranza. Ora, con la prospettata abolizione del valore locativo anche per le case secondarie temiamo nuovi e ulteriori contraccolpi fiscali. Speriamo che la politica, o la popolazione nel caso di chiamata alle urne, adotti soluzioni che per noi non siano eccessivamente penalizzanti». Il valore locativo, lo ricordiamo, è un “salario fittizio” che i proprietari di abitazioni che utilizzano la propria casa aggiungono alle entrate nella dichiarazione delle imposte; una cifra che quindi viene tassata. Come noto, la Confederazione sta pensando alla sua cancellazione, non solo per gli alloggi primari, ma anche per quelli di vacanza. Allo studio, pensando ai Cantoni e alle località dove abbondano le residenze secondarie, ci sono delle contromisure per evitare un taglio eccessivo delle entrate fiscali.