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Nessuna opposizione al Parco Solare di Bedano

La domanda di costruzione pubblicata fino a qualche giorno fa prevede la posa di 4mila moduli per la produzione di energia ‘pulita’ al centro Ex Quadri

Il rendering dell’opera
21 luglio 2024
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Da deposito di pneumatici e zona pericolante alla posa di 4233 pannelli solari e la costruzione di uno spazio verde. Il volto dell’ex centro Quadri a Bedano non sarà più lo stesso. Dopo la domanda preliminare nella scorsa primavera, anche alla domanda di costruzione scaduta la scorsa settimana, non si sono registrate opposizioni. Ora si attende solo l’approvazione della licenza, ma la strada per la riqualifica dell’area sembra dunque spianata.

Da prevedere modifiche al piano regolatore

Quella zona, limitrofa al fiume Vedeggio, è da qualche decennio che si ritrova in stato di abbandono. In questi anni, in quei 30mila metri quadrati, l’utilizzo è stato principalmente quello di una discarica a cielo aperto con tanto di presenza di amianto, piombo e vegetazione incontrollata nella quale sono spuntate neofite invasive, rendendola “un marchio d’infamia per il quartiere”, si legge nella relazione della domanda di costruzione. Una situazione deprecabile anche per il sindaco Dario Fraschina: «Più di trent’anni fa c’era un albergo con una piscina che attirava parecchi ospiti. Poi la struttura è stata chiusa e l’area è andata via via in deperimento fino alla demolizione». Gli istanti nel loro progetto intendono anche bonificare l’area, ma prima di ciò, l'esecutivo dovrà discutere riguardo al piano regolatore che dovrà subire qualche ritocco: «È un sedime molto grande, ma come Municipio siamo favorevoli a questo progetto. Da parte nostra dovremo fare qualche verifica del caso e mandare avanti l’iter per apportare delle modifiche pianificatorie».

Il parco con bosco annesso

Tra le novità che porterà questo progetto, oltre alla bonifica del terreno, c’è la costruzione di una nuova area verde. “Il Parco Solare verrà reso accessibile al pubblico tramite un nuovo sentiero di 600 metri in calcestre”. Lungo questa futura stradina saranno previste “aree di sosta, tavole informative e una vegetazione indigena che avrà lo scopo di schermare in parte la vista dei pannelli e di ridurre l’impatto fonico dell’autostrada”.

A rendere la zona ancora più fruibile e verde, ci sarà anche la creazione di una nuova area boschiva di 570 metri quadrati nella quale verranno piantati degli alberi come l’acero, il frassino, il noce e il tasso. Come misura di compensazione per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, si creeranno ad esempio delle casette per le api, dei cumuli di pietre per i rettili e dei rifugi per gli uccelli. Queste misure avranno lo scopo di “attirare la parte della fauna necessaria per il raggiungimento di un equilibrio sostenibile”. Inoltre, l’accesso al parco sarà facilitato anche grazie “all’allestimento di 18 nuovi posteggi”.

Nell’area interessata è presente anche uno stabile alto sette metri, costruito verso l’inizio degli anni ‘70 e che attualmente versa in condizioni di abbandono. Un altro obiettivo del progetto “è quello di ristrutturare l’edificio mantenendo intatte le volumetrie e gli spazi”. Dentro queste mura nel seminterrato verrà installato un locale tecnico di controllo dei pannelli fotovoltaici, mentre il piano superiore, che avrà una rampa d’accesso, ospiterà anche una sala multiuso che “si affaccerà tramite una grande vetrata sul parco fotovoltaico”.

‘Una costruzione temporanea’

La durata di vita dei pannelli solari non è infinita. Così non lo sarà neanche quella del Parco Solare. Come ci spiega Paolo Rossi, consulente dell’istante, «a differenza di un edificio che ha una lunga durata di vita, i pannelli solari dopo 20-30 anni sono già tecnicamente vecchi. La costruzione non è dunque definitiva, ma temporanea». Per il primo colpo di pala non si dovrà attendere molto: «È ancora presto per definire una tabella di marcia. Prima aspettiamo il rilascio della licenza e poi, forse già entro la fine dell’anno, potremo iniziare con la prima parte». La realizzazione verrà divisa in quattro fasi: la prima prevede il risanamento del terreno, la seconda la ristrutturazione dell’edificio, la terza, invece, prevede la posa dei pannelli solari, dove però ci potranno essere dei ritardi: «I trasformatori attualmente sul mercato, sono molto richiesti e ci sono dei colli di bottiglia di fornitura», specifica Rossi. Nella fase conclusiva, “punto determinante e di forza del progetto” per gli istanti, verrà costruita e resa pubblica l’area di svago.