Il Tribunale federale conferma; no al palazzone che avrebbe comportato l'abbattimento di due case storiche
Il Tribunale federale ha confermato la sentenza con cui il Tribunale cantonale amministrativo nel novembre 2022 aveva negato la domanda di costruzione che chiedeva la demolizione di casa Walty e Villa Ganser, nello storico quartiere di Montarina, sopra la stazione ferroviaria di Lugano, per poter costruire al loro posto uno stabile residenziale da 25 appartamenti. In precedenza, sia il Municipio di Lugano, nel 2018, che il coverno ticinese (2022) avevano invece dato il loro benestare rilasciando la licenza edilizia, e la sentenza del Tiribunale federale richiama gli elementi disattesi tanto da Città quanto dal governo nel loro giudizio. Ha dunque avuto ragione il ricorso che venne presentato subito dalla Società per l'arte e la natura (Stan). Nel frattempo, come noto, il progetto è stato ripresentato: un nuovo stabile, da 10 appartamenti, verrebbe inserito a ridosso delle due case storiche, senza demolizione delle stesse, e pure contro questo progetto la Stan ha depositato una opposizione.
Per quanto parzialmente superata dagli eventi, in virtù del nuovo progetto, la sentenza presenta alcuni aspetti interessanti. Il Tribunale federale critica in particolare l'accertamento effettuato da governo e Città, nello statuire sul ricorso della Stan. Al centro della vertenza c'è l'articolo 100 del Regolamento della legge sullo sviluppo territoriale il quale, ricorda il Tribunale federale, “precisa che una costruzione è inserita nel paesaggio in maniera ordinata e armoniosa quando si integra nello spazio circostante, ponendosi in una relazione di qualità con le preesistenze e le caratteristiche dei luoghi”. Requisito evidentemente disatteso dal maxi-residence lungo 47 metri che avrebbe sostituito le due vecchie case di Montarina. “La valutazione dell'UNP (Ufficio natura e paesaggio ndr) fatta propria dal Municipio per ammettere l'adeguatezza dell'inserimento del progetto nel paesaggio nell'ambito della licenza edilizia, essenzialmente rivolta all'esame dei materiali riportati nella relazione tecnica e limitata a proporre una finitura a intonaco con un colore chiaro, risulta infatti incentrata sulle sole caratteristiche della costruzione e non considera la necessaria rilevanza di una simile costruzione allo specifico contesto paesaggistico in cui le nuove opere verrebbero ubicate”. Contesto che è peraltro inserito nell'Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale, l'Isos. Ora, scrive il Tribunale federale, l'Inventario Isos non ha automaticamente un valore legale ma “poteva essere preso in considerazione quale valido sostegno scientifico per valutare le qualità spaziali e storico-architettoniche di un insediamento recensito come degno di tutela”. Nel frattempo il Municipio ha istituito una zona di pianificazione proprio nel quartiere di Montarina, fatto che andrà indubbiamente a complicare certi progetti immobiliari in questo comparto.