I numeri delle movimentazioni dimostrano che le biciclette ‘condivise’ piacciono sempre più. In primavera, stesso sistema per tutto il Ticino
Una crescita impressionante che pare non debba finire mai. È quella della rete di BikeSharing sul territorio luganese, che ha registrato duecentomila movimentazioni nel 2022. Un nuovo record di utilizzo delle biciclette (metà delle quali elettriche) messe a disposizione dalla PubliBike che, dal 2017, ha notevolmente ampliato il numero di postazioni. La risposta dell’utenza è stata senza dubbio positiva. I mezzi piacciono e vengono usati soprattutto da giovani, in particolare in centro città e a Molino Nuovo, nelle zone dell’Università della Svizzera italiana e del campus di Viganello, dove, di giorno, il via vai è ininterrotto.
Come si evince dai numeri della tabella, cresce l’uso delle due ruote "condivise", noleggiabili tramite smartphone e un’app gratuita che indica in tempo reale la disponibilità di mezzi e la stazione più vicina. Un aumento di utilizzi che è proporzionale all’incremento dell’offerta di postazioni e di bici che sono alquanto maneggevoli e leggere. Dopo l’impennata dal 2018 all’anno successivo, con movimentazioni balzate dalle 50mila alle 148’000, quello registrato nel 2022, (rispetto al 2021) è stato l’incremento maggiore per la rete PubliBike, che venne inaugurata nel 2017, prendendo il posto dell’allora sistema chiamato Velopass e che comprende da tempo tutto il Sottoceneri.
Dal canto suo, non nasconde la propria soddisfazione il vicesindaco di Lugano e titolare del Dicastero Cultura, sport ed eventi di Lugano Roberto Badaracco, sottolineando l’impegno della Città nella promozione della mobilità lenta. «Da oltre dieci anni, abbiamo puntato molto all’estensione del servizio pubblico, del numero delle biciclette e delle postazioni dal centro città alla periferia. Le cifre ci hanno dato ragione. La facilità di accesso alle biciclette, i costi relativamente contenuti e le varie postazioni di diverse zone della città e delle periferie sono stati un incentivo ulteriore e i risultati si vedono». Oltre cinque anni fa, alla rete di BikeSharing rinnovata, vennero attribuiti obiettivi di promozione dello sport, oltre che di attrazione turistica.
Ma come si può spiegare questo significativo balzo in avanti degli utilizzi? «Le cifre di utilizzo hanno raggiunto livelli inimmaginabili cinque anni fa, quando venne inaugurata la proposta della società in collaborazione con la Città – risponde il vicesindaco –. Abbiamo cominciato dal centro città, cercando progressivamente di allargare la rete agli ex comuni periferici, che ora sono raggiungibili con una bici elettrica senza un’eccessiva fatica. Questo si è rivelato un grande atou, anche per promuovere gli spostamenti ‘lenti’. Ciò significa che quando si mettono a disposizione infrastrutture e postazioni all’altezza, la popolazione risponde. Qualche anno fa, pochi avevano fiducia in questo sistema. Ora, possiamo dire che si rivelato è un vantaggio importante per agevolare e diversificare i vari vettori della mobilità cittadina». Un vantaggio che potrebbe aver pure contribuito a ridurre il traffico privato.
L’aver favorito gli spostamenti con mezzi elettrici, ha sicuramente contribuito ad alimentare il successo della proposta. Non siamo in Olanda, dove i percorsi sono tutti pianeggianti. A Lugano e nei dintorni le salite non mancano e senza l’ausilio del ‘motore’ elettrico i risultati sarebbero stati inferiori. Alcuni sostengono che sia comunque pericoloso, spostarsi in città in bicicletta. Lei cosa ne pensa? «Qualche critica in tal senso, in effetti, l’abbiamo ricevuta da parte di persone che non se la sentono o hanno paura a circolare a Lugano, a causa del traffico. Bisognerebbe anche parallelamente estendere i percorsi ciclabili», risponde il titolare del Dicastero cultura, sport ed eventi. Se ci fosse già a disposizione una più ampia rete di tracciati ciclabili, il BikeSharing potrebbe ancora crescere? «Le cifre e l’incremento dimostrano che c’è un potenziale di sviluppo della mobilità lenta in città, proprio perché il servizio si rivolge a quelle persone che non possiedono una bicicletta», sostiene Badaracco.
PubliBike estenderà l’offerta, a partire dal prossimo mese di aprile, anche nel Bellinzonese e Locarnese. «Siamo estremamente soddisfatti sia degli utilizzi che del sistema; oltre a ciò, finalmente, nella primavera prossima scatterà l’abbonamento unico per il Sopra e il Sottoceneri, con l’integrazione dello stesso sistema in tutto il Ticino. Al servizio unico per tutto il cantone stavamo lavorando da tempo», dichiara Fabio Schnellmann, coordinatore del progetto BikeSharing sottocenerino.