Luganese

Conti di Lugano approvati, all’ombra dell’ex Macello

Via libera al Consuntivo 2021, ma il Ps: ‘Mancano assunzione di responsabilità e riconciliazione’. Scintille fra Ghisletta e Badaracco sulla Resega.

Dopo due anni, si torna a Palazzo civico
(Ti-Press)
5 luglio 2022
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Probabilmente non poteva andare diversamente. Uno dei più difficili anni della storia recente di Lugano, dal profilo politico quantomeno, si è ufficialmente chiuso tra le polemiche su uno degli avvenimenti che l’hanno caratterizzato: la controversa demolizione parziale dell’ex Macello tra il 29 e il 30 maggio 2021. A lanciare il sasso nello stagno durante la seduta di Consiglio comunale (Cc) di stasera, Carlo Zoppi, che ha preannunciato la bocciatura del proprio gruppo del capitolo sul Dicastero sicurezza e spazi urbani, nell’ambito delle discussioni sul Consuntivo 2021.

‘Fondamentale lavoro di ricucitura sociale’

«Quanto successo quella notte è stato grave, profondamente divisivo e ha creato un’immagine di intolleranza della nostra città – ha detto il capogruppo socialista –. Il Municipio e la Polizia comunale devono essere riconosciuti come attori imparziali sul territorio, per questo riteniamo fondamentale un lavoro di ricucitura delle fratture interne alla società, partendo da una presa a carico delle responsabilità politiche che è totalmente mancata. Compito del Municipio è mantenere la pace sociale in città, ci deve essere un lavoro di riconciliazione. Inutile e faticoso trascinare la questione, nascondendo la polvere sotto al tappeto, facendo finta che la questione non esista».

Altre critiche da Verdi e gruppo misto

All’intervento sono seguite le repliche dei consiglieri comunali Plr Ferruccio Unternährer e Giovanna Viscardi: «È noto a tutti che è stato un evento controverso e sicuramente ci sono stati degli errori, da parte di tutti, autogestione compresa – ha detto il primo –, ma vi ha dato fastidio che il rapporto gestionale indica solo cifre e non entra nel merito». «Nel rapporto ci sono diverse note critiche sull’agire del Municipio – ha aggiunto la seconda –, e non è vero che la commissione si è rifiutata di discutere del tema. Ma voi volevate inserire solo annotazioni critiche». Oltre a Ps-Pc, il Consuntivo non è stato votato neanche da Verdi e gruppo misto Più donne e Movimento Ticino&Lavoro. Mentre i Verdi, ha detto il capogruppo Danilo Baratti, si sono astenuti per lo stesso motivo degli ultimi anni – ossia che manca un bilancio ambientale e sociale –, Tamara Merlo ha detto che anche a Lugano, come a Mendrisio, ci vorrebbe un Dicastero parità e politiche di genere ricordando che «la disparità di genere è un’emergenza».

Conti approvati con Plr, Lega, Ppd e Udc

I conti – che ricordiamo presentano un avanzo di circa 6,2 milioni – sono stati approvati grazie alla maggioranza rappresentata da Plr, Lega, Ppd e Udc. Mentre per il capogruppo leghista Lukas Bernasconi «il Municipio ha lavorato bene, è un buon Consuntivo», da parte di Lorenzo Beretta Piccoli (Il Centro) e Luca Cattaneo (Plr) non sono mancate critiche. Il primo ha ricordato che se si fossero approvati i contributi Lalia si sarebbe raggiunto l’80% di autofinanziamento, bacchettando chi non ha sostenuto il messaggio. Diversa l’opinione di Cattaneo, che ha ritenuto che approvando i contributi non necessariamente si sarebbe aumentato l’autofinanziamento, sottolineando il peso finanziario degli stessi. Contenta per i risultati positivi l’Udc infine, «ma manca una visione dietro alle richieste dei crediti quadro» ha detto Raide Bassi. Lungo e articolato l’intervento del sindaco Michele Foletti, che si è concluso con un appello alla cautela in ambito fiscale.

Saette tra Ghisletta e Badaracco

Come previsto, ha fatto molto discutere il messaggio municipale che chiedeva la concessione alla società Hockey Club Lugano (Hcl) di un diritto di superficie permanente su un’area di 633 metri quadrati totalmente edificabile a cavallo tra Lugano e Porza, affinché la squadra possa costruirvi uffici e spazi commerciali. Come già precedentemente nella Commissione delle petizioni, la proposta ha diviso anche il Cc. Per la maggioranza delle Petizioni il diritto di superficie è di fondamentale importanza, favorirà la centralizzazione dell’apparato amministrativo e permetterà di ampliare gli spazi dedicati all’operatività della prima squadra. La convenzione creerebbe, invece secondo il rapporto di minoranza – relatore Raoul Ghisletta (Ps) –, "un mostro giuridico su un sedime che ospita un’infrastruttura sportiva pubblica". Sotto accusa in particolare alcuni aspetti finanziari: secondo i calcoli dei contrari, si tratterebbe di una sorta di ‘regalo’ all’Hcl a prezzi di favore, che causerebbe mancati introiti al Comune per 1,5 milioni di franchi sull’arco di sessant’anni. «Motivazioni che fatico a comprendere – la seccata replica del capodicastero Sport Roberto Badaracco –. Non siamo noi a fare un piacere all’Hcl, ma viceversa, che investe milioni su una struttura vetusta. Ci sarebbe bisogno di investire molto di più, ma possiamo farlo solo a tappe. Non è un’opzione meramente commerciale: è una falsità: E no, la Divisione sport non andrà lì: era un’idea abbozzata nel 2017, quando non c’era ancora il Pse». Accettato quasi all’unanimità invece il messaggio ‘gemello’ con la richiesta di un credito di progettazione di 410’000 franchi per l’ammodernamento degli impianti di produzione del ghiaccio e interventi per la messa a norma della pista principale e della pista secondaria.

Bianchetti nuovo primo cittadino

La seduta si è caratterizzata anche per il rinnovo dell’Ufficio presidenziale. La presidente uscente Tessa Prati (Ps), nel suo partecipato e autocritico discorso di commiato ha ricordato che è stato un anno difficile, ammettendo che è stata «un’esperienza talvolta emotivamente faticosa» e ribadendo che «le differenze politiche sono l’essenza della democrazia». Come lei, anche il neopresidente del legislativo Gian Maria Bianchetti ha ricordato l’ex sindaco Marco Borradori. Riflettendo sul particolare contesto storico, il consigliere comunale leghista ha invitato a domandarsi «chi siamo, che obiettivi abbiamo» e che le «le disparità di opinione sono un mezzo e non un fine», appellandosi all’equilibrio per il benessere dei cittadini e citando i valori fondanti della democrazia svizzera: libertà, sicurezza, indipendenza, capacità di mediazione, concordanza, pace sociale, operosità, dialogo. Sua vice è Morena Ferrari Gamba (Plr).