La segnalazione, inoltrata alla Sezione degli enti locali, chiede di accertare ‘le molto verosimili illegalità in seno e da parte del Municipio di Lugano’
I processi decisionali che hanno portato alla demolizione del centro sociale Molino a Lugano, avvenuta nella notte fra sabato e domenica, sono circondati, secondo il socialista Raoul Ghisletta, da parecchie ombre. Per questo motivo, insieme ad alcuni rappresentanti delle sezioni luganesi del Ps e del Pc, ha inoltrato alla Sezione degli enti locali un'istanza d'intervento in merito alla decisione del Municipio di procedere alla distruzione di parte dell’ex Macello, bene di proprietà della Città.
Nel testo vengono sollevati vari punti fra cui “la richiesta, da parte della polizia di Lugano, di attivarsi per la demolizione precedentemente ad una decisione municipale”, come pure il fatto che il via libera sia stato dato da soli cinque municipali su sette.
Inoltre vi sarebbero alcune lacune riguardo alla legge edilizia sollevate dal sindacato Unia che denuncia “la violazione molto probabile dell’obbligo legale di valutare, tramite una ditta specializzata, i pericoli di presenza di sostanze dannose alla salute degli operai in caso di interventi su edifici antecedenti al 1990”.
“Chiedo che la Sezione enti locali faccia al più presto piena luce sulla legalità o illegalità dei processi decisionali e amministrativi della Città di Lugano nella demolizione dell’ex Macello, ritenuto che la vicenda sta suscitando forti emozioni e tensioni nella cittadinanza e nelle istituzioni politiche locali. Occorre fare chiarezza anche per porre un freno alla perdita di credibilità dell’esecutivo del Comune di Lugano e al danno d’immagine subito dalla Città di Lugano con la demolizione inconsulta e repentina dell’ex Macello”, si legge nell'istanza.