Andrea Censi, deputato in Gran Consiglio e candidato al Nazionale per la Lega, a nome del gruppo presenta un'iniziativa parlamentare.
“Last Call: Swiss non merita la bandiera svizzera: o si vola o mettano quella germanica!” è il titolo dell'iniziativa presentata nella forma generica da Andrea Censi, deputato in Gran Consiglio e candidato al Nazionale, a nome del gruppo. L'iniziativa chiede che la “Legge federale sulla navigazione aerea” sia rinegoziata e che sia data una deroga all’aeroporto di Lugano/Agno per permettere a compagnie estere di operare dallo scalo luganese e finalmente terminare questa situazione di monopolio aereo nelle mani di una compagnia straniera che di svizzero porta impropriamente solo il nome.
Non solo. Si chiede, per garantire e salvaguardare il brand “swiss made” e “swiss quality”, che il Consiglio Federale (secondo le possibilità che gli concede l’art. 50 della Legge sulla protezione dei marchi) revochi a Swiss la possibilità di utilizzare la nostra bandiera a scopi commerciali. Sì, perché, scrive Censi, "In quanto compagnia aerea svizzera, Swiss incarna i tradizionali valori svizzeri e si impegna a fornire la massima qualità di prodotto e servizio. Essendo di dimensioni moderate, è anche particolarmente attrezzato per avvicinarsi e rimanere più vicino ai suoi clienti e per offrire loro un prodotto di trasporto aereo appositamente adattato alle loro esigenze individuali".
Così, recita la compagnia aerea nel profilo di presentazione sul suo sito web. Alla luce di quanto sta accadendo (e accade ormai da anni) con il servizio della tratta Lugano-Zurigo (che collegava, o quantomeno avrebbe dovuto), la Svizzera italiana al resto del mondo: “Swiss International Air Lines (Swiss è la compagnia aerea svizzera, che serve oltre 100 destinazioni in 44 paesi in tutto il mondo da Zurigo, Ginevra e Lugano e trasporta quasi 18 milioni di passeggeri all'anno con la sua flotta di circa 90 aeromobili veniva da sorridere.
Il deputato richiama la notizia odierna che la compagnia, in seguito al dissesto finanziario di Adria (compagnia aerea che ha ricevuto il mandato da Swiss per operare la tratta da Lugano), ha deciso di rinunciare definitivamente ad operare da Lugano/Agno venendo meno alla concessione e quindi ai doveri nei confronti del mandato pubblico. Censi ricorda al Ceo importato dalla compagnia germanica Lufthansa (proprietaria di SWISS) è forse necessario spiegare cosa e quali sono i “valori svizzeri”. Fra questi ce n’è uno non di poco conto, la garanzia di un equo trattamento fra le regioni w anche della Svizzera italiana.
Il fatto che oggi Swiss, dopo il deposito dei bilanci di Adria, abbia invitato i passeggeri a prendere il treno è andato di traverso a tanti. Un’arroganza inaudita che in un paese democratico e solidale come il nostro non può essere accettata, afferma Censi. Che Swiss se ne voglia andare da Lugano "non sarebbe una tragedia (per il disservizio fornito fino ad oggi potrebbe essere anche una liberazione) se non per il fatto che per operare tratte interne è necessario un certificato svizzero (Aoc), cosa che mette Swiss in uno stato di quasi monopolio e non permette ad altre compagnie aeree di operare da Lugano/Agno. Continua Censi: "Swiss in questi anni ha potuto fare il bello ed il brutto tempo, cosciente del fatto di non avere concorrenti interni, aggiudicandosi la concessione per operare dal nostro aeroporto e subappaltando il lavoro a compagnie estere disastrare, inaffidabili e fallimentari, volando unicamente quando faceva comodo (solo quando gli aerei erano pieni)".
Da queste considerazioni nasce l'iniziativa. Ecco il testo proposto dalla Lega dei Ticinesi: "Il Canton Ticino chiede alla Confederazione attraverso un’iniziativa cantonale secondo l’art. 106 cpv 1 della Costituzione Svizzera, di revocare il diritto di utilizzo della bandiera Svizzera alla compagnia aerea SWISS secondo l’art. 50 della Legge sulla protezione dei marchi (LMP) che concede al Consiglio Federale il margine per introdurre ulteriori restrizioni. Punto diue: "Il Canton Ticino chiede alla Confederazione che sia concessa una deroga sul cabotaggio dall’aeroporto di Lugano/Agno e che permetta a compagnie estere di operare sulle tratte interne"