Luganese

Swiss sotto l'esame dell'Ufac

La compagnia ha ufficialmente chiesto di liberarsi della concessione per il volo Lugano-Zurigo. E Agno non esclude ridimensionamenti del personale di Lasa

(Ti Press)
1 ottobre 2019
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Vogliamo liberarci della concessione federale per il volo Lugano-Zurigo-Lugano, finora garantito da Adria”. Questo, in estrame sintesi, il contenuto della e-mail inviata oggi dalla compagnia Swiss all’Ufficio federale dell’aviazione (Ufac). Punto, fine e addio Lugano bella? Non proprio. Ora l’Ufac - che domani riceverà dalla compagnia aerea la richiesta anche per lettera - si chinerà per alcune settimane sull’esame della situazione ed emetterà dunque la sua “sentenza”.

L’Ufficio federale dell’aviazione dovrà valutare attentamente la richiesta di Swiss, segnatamente analizzare le motivazioni e decidere se esse sono o meno fondate. Quali gli scenari? L’Ufac potrebbe accogliere la richiesta, ma potrebbe anche rifiutarla, imponendo a Swiss altre condizioni. Non solo. I funzionari potrebbero persino sanzionare Swiss - sarebbe una “prima”, mai accaduta prima nell’aviazione svizzera - qualora stabilissero che le modalità adottate dalla compagnia rossocrociata controllata da Lufthansa e che ha affidato alla compagnia slovena Adria Airways la tratta Lugano-Zurigo, non ha rispettato le dovute forme richieste dall’Ordinanza sulla navigazione, che all’articolo 111 che regola le basi legali e gli obblighi legati alla concessione recita - come ci illustra Antonello Aveglia, portavoce dell’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac):  “L’Ufac, segnatamente in caso di emergenza o di modifica della situazione, può dispensare l’impresa concessionaria su domanda debitamente motivata da tutti i suoi obblighi o da alcuni di essi o accordargli altre facilitazioni».

Una e-mail da parte di Swiss che interrompeva i voli Lugano-Zurigo è giunta lunedì all’Ufac, ma senza alcun preciso accenno alla concessione federale in suo possesso. Un punto al quale Swiss ha provveduto a chiarire oggi. Il fallimento di Adria (ieri il deposito dei bilanci) è naturalmente la motivazione principe che ha portato Swiss alla drastica decisione. Ma ora l’ultima parola spetta all’Ufac. E la richiesta di liberare la compagnia rossocrociata dalla concessione non appare scontata.
Intanto, Swiss si sta occupando dei passeggeri in possesso dei biglietti aerei da e per Zurigo, e - conferma il portavoce di Ufac - sta garantendo assistenza, pagando il viaggio con il biglietto del treno.

Il direttore dello scalo, Maurizio Merlo: "Stiamo valutando un ridimensionamento del personale di Lasa”

A mali estremi, estremi rimedi. Il direttore di Lugano Airport Sa (Lasa), ancora scandalizzato dalla decisione di Swiss, da noi raggiunto, afferma: "La rinuncia alla tratta su Zurigo da parte della compagnia rossocrociata ci sta penalizzando enormemente: calcoliamo una perdita di 10 mila franchi al giorno, quanto siamo già in un momento difficile. Per cui mi trovo costretto - aggiunge il direttore - a valutare seriamente una riduzione dell'impiego dei dipendenti di Lasa. Senza il volo di linea l'attuale numero dei dipendenti (77, ndr.) risulta in esubero”. Per ora tuttavia non è stata ancora adottata alcuna decisione. Nel frattempo Merlo auspica che la Deputazione ticinese alle Camere federali faccia pressioni affinché il Ceo di Swiss rispetti i termini della concessione federale. Negli ultimi anni, aggiunge il direttore di Lasa, "Swiss ha distrutto l'aeroporto di Lugano, prima attuando una concorrenza spietata a Darwin Airline, ora con questa decisione di abbandonare la tratta su Zurigo.  

 

 

 

 

 

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