CAMPIONE D'ITALIA

Campione, nessuno sa come procedere

Il giorno dopo la sentenza che ha annullato il fallimento del Casinò restano molti interrogativi senza risposta

archivio Ti-Press
12 marzo 2019
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Si carica di interrogativi, senza risposta, il giorno dopo la sentenza dei giudici della Corte d’Appello di Milano, che ha annullato il fallimento della Casinò Campione d’Italia. Le uniche certezze sembrano essere quelle che vedono in Giorgio Zanzi, commissario prefettizio, il personaggio centrale a cui tocca sbrogliare la matassa.

E che è in forse l’arrivo del commissario straordinario Maurizio Bruschi a cui il governo ha affidato l’incarico di risanare la Casinò Campione d’Italia Spa o dare vita a una nuova società per la gestione della casa da gioco quando riaprirà i battenti. «Non mi è stato consegnato il biglietto di viaggio per Campione (il decreto di nomina firmato lo scorso 22 febbraio, non ancora esecutivo, ndr). Alla luce della decisione dei giudici di Milano, ritengo che occorrerà attendere il nuovo pronunciamento dei giudici di Como – dice l’ex direttore generale del Viminale –. Io rimango a disposizione e ho le valigie pronte». Le motivazioni del dispositivo di sentenza dei giudici d’Appello sono state passate sotto la lente di ingrandimento dalla Procura, dal Tribunale fallimentare di Como e dai giuristi lariani. “L’insolvenza del casinò non la si può nascondere dietro eventuali vizi di forma” commentano in Procura. Dal Tribunale fallimentare di Como potrebbe partire un ricorso alla Corte di Cassazione. Tutto questo significa che i tempi si allungano e a Campione il pessimismo cresce. Zanzi, essendo diventato il proprietario della casa da gioco, ha incontrato i curatori fallimentari e Marco Ambrosini, l’amministratore unico del Casinò sino al fallimento di fine luglio 2018. Nessuno sa che fare.