Riparte la campagna di prevenzione rivolta agli amanti degli sport invernali
Comincia la stagione invernale, riparte il progetto di prevenzione ‘Montagne sicure’ promosso dal Dipartimento istituzioni. Progetto che propone una serie di consigli per gli amanti degli sport praticati sulle piste delle stazioni invernali o nel ‘fuori pista’. “Proprio a questi ultimi, un pubblico in crescita, sono rivolte alcune indicazioni e alcune attività sul terreno – scrive il Dipartimento –. L’augurio è che la diffusione di messaggi di sensibilizzazione possa contribuire alla pratica dello sport in tutta sicurezza”.
‘Montagne sicure’, sottolinea il direttore del Dipartimento Norman Gobbi, citato nella nota, «anche quest’inverno segnala i comportamenti più virtuosi da adottare durante le uscite, in particolare a chi pratica il ‘fuori pista’. Soprattutto a favore di chi, ed è il pubblico di riferimento del progetto, frequenta soltanto di tanto in tanto la montagna e abbandona le stazioni invernali alla ricerca di maggiore libertà e forti emozioni».
Da alcuni anni, inoltre, ‘Montagne sicure’ gestisce l’Avalanche training center (Atc) di Airolo Pesciüm (da quest’anno posizionato nelle immediate vicinanze del ristorante) e collabora con quello situato alla Capanna Piansecco in Val Bedretto: due centri di formazione “dove è possibile apprendere le regole basilari di comportamento in caso di valanghe, partecipando a corsi o organizzando dei momenti formativi su misura, oppure ancora utilizzando il centro in modo autonomo”. Nelle prime settimane del 2025 il Gruppo ricerche e constatazioni della Polizia cantonale proporrà, con l’aiuto di alcuni partner di progetto, dei momenti d’istruzione gratuiti aperti a tutti. Gli appuntamenti saranno comunicati di volta in volta.
Tornando alla pratica del ‘fuori pista”, a volte, avverte il Dipartimento istituzioni, “dimentichiamo di possedere un telefonino e che quest’ultimo potrebbe rivelarsi uno strumento utile e decisivo: la tecnologia tascabile ci accompagna in tutte le nostre uscite e può aiutarci in caso d’emergenza”. Bastano “poche modifiche alle impostazioni tecniche (in particolare l’attivazione della geolocalizzazione e dell’invio delle coordinate della posizione a un conoscente), rispettivamente scaricare le App che migliorano la pianificazione dell’escursione (SLF White Risk, MeteoSvizzera) o quella da utilizzare nella malaugurata situazione di un incidente (REGA). Un’App, quest’ultima, molto efficace anche per il tracciamento del percorso”. Il cellulare non deve mai essere in ‘modalità aereo’ e occorre tener conto che in altitudine la copertura non è sempre assicurata. Va poi rammentato che le basse temperature riducono la durata delle batterie (“per ovviare si consiglia un power-bank”). Giusto affidarsi alla tecnologia, “ma altrettanto necessario è informare conoscenti e famigliari sulle escursioni che si intendono effettuare”.
Per tutti gli altri consigli il Dipartimento istituzioni ricorda in particolare il libretto aggiornato ‘Consigli per una montagna sicura’ e il materiale di sensibilizzazione, ottenibile scrivendo a di-montagnesicure@ti.ch oppure scaricandolo dal sito www.montagnesicure.ch.
Nelle prossime settimane il progetto ’Montagne sicure' promuoverà in collaborazione con le tre sezioni del Club alpino svizzero, la Federazione alpinistica ticinese e Gioventù + Sport una serata per addetti ai lavori dal titolo ‘Condurre un gruppo in montagna: ruoli, responsabilità, rischi e possibilità formative’.