È uno dei progetti strategici, con orizzonte 2030, della Città di Locarno. I dettagli nel nuovo Piano finanziario
Un polo creativo del cinema e dell’audiovisivo di livello universitario. È uno dei progetti strategici, con orizzonte al 2030, della Città di Locarno che, in particolare, intende studiare – in collaborazione con l’Usi e la Supsi – la nascita di un Campus nel comparto ex gas-macello.
Nel Piano finanziario 2025-2028, reso pubblico nelle scorse settimane, il Municipio ricorda che Locarno, con il suo Film festival, ha recentemente consolidato la sua vocazione legata al settore dell’audiovisivo realizzando il PalaCinema: un edificio che, oltre a dare stabilità logistica alla rassegna di caratura internazionale, ha portato sulle rive del Verbano altri importanti attori della filiera in ambito produttivo (Rsi e Ticino Film Commission) e formativo terziario (Cisa).
“Nel 2019 è poi stata firmata una lettera di intenti tra Città, PalaCinema, Usi, Festival e Swisscom volta a favorire l’evoluzione di Locarno verso una media city, una città dove le tecnologie dei media audiovisivi potranno trasformare il modo con cui residenti e visitatori vivranno la cultura, il territorio e la quotidianità, e dove si svilupperanno nuove attività nel campo dell’industria creativa legata alla comunicazione, all’arte cinematografica e dell’audiovisivo – si legge nel documento –. È infine del 2021 la creazione della cattedra congiunta Usi-Festival, con l’istituzione della cattedra di ‘Professor for the future of cinema and audiovisual arts’, un ruolo inedito nel panorama accademico”.
Nel suo Rapporto di indirizzo del 2022, la Commissione municipale economia aveva già precisato che l’audiovisivo “riveste un ruolo centrale nello sviluppo socio-economico della città: non solo permette di sfruttare e potenziare un punto di forza e di distinzione di Locarno a livello nazionale, ma consente di inserirsi in maniera proattiva in una tendenza, quella della digitalizzazione, che sta rivoluzionando società e mondo del lavoro, dando prospettive economiche e occupazionali importanti e rendendosi attrattivi per profili interessanti, quali artisti e giovani professionisti, non da ultimo integrando e rafforzando altre due vocazioni della regione: cultura e turismo. La visione definita dalla Commissione è dunque quella di Locarno quale vero e proprio polo di riferimento nazionale dell’audiovisivo in tutte le sue accezioni: creazione/produzione, conoscenza (formazione, ricerca e riflessione) e infine fruizione/consumo”.
Il potenziale è stato recentemente indagato e confermato – nell’ambito di Locarno media city – dallo “Zurich Centre for creative economies” (Zcce) della “Zurich university of the arts”, secondo il quale “occorre lavorare sullo sviluppo e l’implementazione di quattro flussi strategici da approfondire”. I pilastri individuati comprendono il rafforzamento del profilo della città del cinema, la formazione e l’acquisizione di conoscenze per attirare lavoratori qualificati e acquisire competenze e, infine, il rafforzamento del “Locarno smart” settore audiovisivo “Tourism Lab” tramite due elementi: espansione del sito produttivo e investimenti in infrastrutture; implementazione di tecnologie e offerte che modernizzino il settore del turismo, lo colleghino a quello dei media e della creatività, rivolgendosi a nuovi “gruppi target”.
L’obiettivo, si legge ancora nel Piano finanziario, “è costruire per Locarno un ecosistema sostenibile a lungo termine, attraverso uno scambio costante tra sviluppo urbano, formazione, ricerca e la creazione di un cluster cinematografico e mediatico. Ma pure promuovere sperimentazioni nel campo del turismo intelligente, con lo scopo di sviluppare un profilo unico per la città. L’approccio suggerito dallo studio per arrivarci è quello di appoggiarsi sulle unità organizzative esistenti attuando un approccio simultaneo e in rete (anche a geometria variabile)”.
Nell’ambito delle riflessioni d’inizio legislatura, il Municipio ha ritenuto opportuno procedere proprio in questa direzione, inserendo lo sviluppo dell’audiovisivo fra le priorità strategiche. Verranno dunque eseguiti approfondimenti e, laddove possibile, “si inizierà a realizzare passi concreti in tal senso, creando una piattaforma di dialogo tra i vari attori della filiera, in primis quelli già presenti, con l’intento di concretizzare nel corso dell’anno appena iniziato un piano di azione per il resto del quadriennio”. A livello urbanistico si attendono le risultanze del Programma di azione comunale (Pac), ritenuto che l’idea di una Via del Pardo è stata proposta da alcuni gruppi interdisciplinari.
“Fra i progetti strategici con l’orizzonte 2030 – conclude l’Esecutivo – vi è lo sviluppo di un polo creativo e dell’audiovisivo a livello universitario. In particolare si studierà, in collaborazione con Usi e Supsi, la nascita di un Campus dedicato al cinema e all’audiovisivo nel comparto ex gas-macello, senza escludere l’eventuale inserimento di contenuti legati alla formazione turistica e degli eventi”.
Ricordiamo che, per quanto riguarda la vasta proprietà comunale rappresentata dal comparto ex gas ed ex macello, oltre alla zona dei capannoni retrostanti lo stadio del Lido, a suo tempo il Municipio ha sottoposto al Legislativo l’adozione di una variante pianificatoria. “Il concetto si fonda sull’esito dei mandati di studio paralleli, conclusi nel febbraio 2019. Il successivo approfondimento del concetto urbanistico, scaturito da questa procedura, ha permesso da un lato di affinare le proposte del gruppo interdisciplinare e dall’altro di fissare delle regole di sviluppo che portino a un nuovo modo di concepire lo spazio aperto tra gli edifici, non più quale superficie residua, ma quale elemento ordinatorio per l’inserimento delle costruzioni, a beneficio di abitanti e utenti del quartiere”. Come avviene con gli spazi pubblici “tradizionali” (strade, piazze e giardini), anche in questo caso verranno applicati i medesimi principi di concezione degli spazi, per migliorare la qualità di vita di abitanti, lavoratori, clienti e altri fruitori.
Nel capitolo del Piano finanziario dedicato a questi due importanti spazi, il Municipio segnala che “la Città ha la fortuna di disporre di queste risorse territoriali, che deve ovviamente gestire con oculatezza e attenzione, focalizzandosi sui contenuti che portano un valore aggiunto e un benessere generale a favore della popolazione. Nel nostro caso quindi, appaiono interessanti alcuni aspetti che caratterizzano il nuovo quartiere. Tra di essi, la riduzione del fabbisogno di posti auto, l’obbligo di lasciare libera da costruzioni interrate una vasta superficie da destinare a spazio alberato, l’utilizzo comunitario dei piani terreni o ancora la totale permeabilità del quartiere per la mobilità lenta”.
Diversi e variati i contenuti previsti: accanto alla destinazione abitativa e dei servizi essenziali, ci sono quelli di forte valenza pubblica, come la futura casa anziani, le attività nel settore sociale, culturale e formativo, così come le aziende innovative ad alto valore aggiunto. “Per quanto riguarda i contenuti abitativi e privati, vogliamo far presente che sarà l’occasione per sperimentare alcune forme di abitazione ancora poco usuali nel nostro cantone, ma particolarmente sostenibili, come le cooperative d’abitazione. Ma ci sarà pure l’opportunità di favorire l’insediamento di famiglie e buoni contribuenti”.
Per il comparto viene imposto l’obbligo del Piano di quartiere e del concorso d’architettura per la progettazione degli stabili: “Ricordiamo che stiamo parlando di una superficie totale di oltre 60mila metri quadri, con un potenziale edificatorio complessivo di oltre 70mila metri di superficie utile lorda (Sul).
Il lavoro di affinamento della variante pianificatoria ha dato un esito assolutamente positivo, con dei commenti favorevoli sia in ambito di esame preliminare cantonale, sia nella successiva informazione pubblica e con le varie cerchie interessate”. Del resto, questo studio fungerà da esempio anche per altri comparti cittadini che dispongono di un potenziale analogo: “Siamo intenzionati a proseguire celermente con l’affinamento delle soluzioni di utilizzo delle singole componenti, sia a livello di contenuti abitativi, sia per la concretizzazione dei progetti di valenza pubblica che gravitano soprattutto intorno all’ex-macello – conclude il Municipio –. A questo proposito, ci siamo già attivati per portare avanti un concetto condiviso con altri enti e partner vari, in modo che si possa passare a una fase realizzativa non appena la base pianificatoria sarà definitivamente consolidata, idealmente entro fine 2027. Ci riferiamo alla formazione di livello terziario, dove vi sono dei contatti molto concreti con Usi e Supsi. A quel momento, entrando nel quadriennio successivo, avremo già fissato le priorità d’intervento e definito pure le collaborazioni e le modalità di finanziamento dei vari progetti che andremo a sviluppare negli anni successivi, con un potenziale di sviluppo enorme per la città”.