Dopo il veto del '22 su parte del credito da parte del Consiglio comunale, il Municipio torna alla carica con una soluzione ‘ottimizzata’
Un credito suppletorio di 60mila franchi (di cui 5'000 di riserva), necessario per supplire i 70mila non concessi a suo tempo, ma sufficiente a spingersi addirittura oltre rispetto a quanto si contava di fare con il credito completo.
Anche se sembra, non è un rebus, ma la situazione con cui la Città di Locarno giustifica la sua richiesta di 60mila franchi al Consiglio comunale nell'ambito della procedura di concorso del progetto di sviluppo della Rotonda, denominato “GiRotonda”. L'elemento interessante è la scelta operata dal Municipio, che volendo avrebbe comodamente potuto procedere con un investimento in delega (decidere autonomamente sul credito, visti i margini concessi all'esecutivo), ma ha invece ritenuto necessario ripassare dal Consiglio comunale «così come concordato nell'ambito di un'audizione con la commissione della Gestione».
A dirlo a “laRegione” è Bruno Buzzini, capodicastero Opere pubbliche (e che già prima di diventarlo aveva lavorato alla definizione dei criteri economici per l'acquisto della Rotonda dal Cantone) ora incaricato di riportare la questione in legislativo previo incontro con la commissione della Gestione. Proprio alla Gestione la maggioranza del legislativo aveva dato ascolto a suo tempo (26 settembre 2022) dimezzando la parte di credito destinata alla fase “procedura con Workshop” (70mila su 140mila franchi), ma senza indicare nel dettaglio quali voci avrebbero dovuto essere soppresse.
Su quella base, per confermare la direzione espressa dal legislativo “orientata al massimo risparmio senza compromettere il processo partecipativo”, non potendo coinvolgere da subito studi o gruppi di progettisti, il Municipio aveva deciso di avviare la procedura partecipativa affidando il compito a un coordinatore: attraverso un concorso a invito, tre studi avevano presentato le loro proposte metodologiche insieme alle relative condizioni economiche. Così nel marzo del ’23 il Municipio aveva conferito il mandato di coordinazione (allo studio Respini architetti di Minusio, per un importo di 25mila franchi) e i risultati finali del processo partecipativo sono poi stati presentati al Municipio nel marzo ’24 e pubblicati sul sito dedicato (https://www.locarno.ch/it/la-rotonda).
Ora, per poter procedere con un progetto concreto, basato sui risultati del processo partecipativo e che consideri anche il concetto di Città spugna (si veda più sotto), “è fondamentale affrontare la prossima fase in tempi ragionevoli”, sottolinea il messaggio municipale. Ma il problema è che il residuo di credito disponibile, 35mila franchi, “non è sufficiente per supportare questa fase di progetto”. Il Municipio ricorda che dei 70mila franchi concessi dal legislativo, 25mila sono appunto già stati utilizzati per il mandato di coordinazione, e altri 10mila per “comunicare e organizzare le diverse fasi del processo partecipativo” (ovvero lo studio per lo sviluppo grafico dei formulari, del sito internet e dei cartelloni informativi, la realizzazione dei pannelli informativi e tutto il materiale necessario all’organizzazione dei workshop).
Il prossimo passo, si legge ancora, “consiste nell’elaborazione del più ampio spettro delle proposte ottenute dal processo partecipativo, con l’obiettivo di ottenere informazioni tecniche ed economiche sufficientemente chiare per poter determinarsi sul prosieguo, ad ogni livello istituzionale”. Elemento rilevante è che “il livello atteso è paragonabile a un progetto di massima”, quindi di fatto, come accennato, con questi 60mila franchi si andrebbe oltre rispetto alla versione procedurale finanziata fin da subito con l'intero credito.
Il Municipio rileva che “non va sottaciuta l’importanza di questo progetto, in primis rispetto alle attese delle cittadine e dei cittadini di Locarno. Inoltre l’ampiezza dell’area di studio, con i suoi 8’300 m² e la sua posizione strategica, anche in funzione di altri progetti di sviluppo delle aree pubbliche, alimenta viepiù un interesse pubblico che oltrepassa i confini comunali”.
C’è, infine, il concetto di “Città spugna”, a cui non è estranea (tutt'altro) una generosa partecipazione economica privata (“la Mobiliare”, già presente per la Rotonda del Festival). In questo senso è già stata firmata una dichiarazione d'intenti fra la Città e la compagnia assicurativa, la quale ha già collaborato con altre Città svizzere nella realizzazione di progetti simili e che però “prevede condizioni, fasi e tempistiche”. “La Mobiliare” ha oltretutto già finanziato l'80% dei costi sostenuti dalla Città per lo studio preliminare sulle condizioni quadro della progettazione del concetto di Città spugna all'interno della Rotonda. Il concetto riguarda gli effetti del cambiamento climatico e la necessità di “esplorare soluzioni innovative per mitigare i danni causati da tempeste intense”; l'impiego di materiali speciali, l'inclusione di aree verdi e la creazione di strutture architettoniche specifiche “dovranno consentire il drenaggio delle acque piovane nel terreno, dirigendole verso falde acquifere o bacini di raccolta”.
Per l'appunto, la compagnia assicurativa “è interessata a finanziare in maniera rilevante la concretizzazione della ‘Città spugna’ ed è pertanto importante riuscire a rispettare le tempistiche concordate, come pure i concetti che stanno alla base del concetto medesimo che si vuole portare avanti”. Senza perdere ulteriore tempo.