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Incendio a Indemini, Gambarogno vuole intentare una causa civile

Il Comune ha subito molti danni. Il Municipio è intenzionato ad avviare un'azione legale per ottenere il rimborso della sua quota (286mila franchi)

Il rogo aveva distrutto 195 ettari di vegetazione
(archivio Ti-Press)
5 ottobre 2024
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Il Comune di Gambarogno è intenzionato ad avviare una causa civile per ottenere il rimborso dei danni causati dal devastante incendio scoppiato a fine gennaio 2022 sopra l’abitato di Indemini. Le fiamme, lo ricordiamo, divamparono per giorni e giorni, distruggendo 195 ettari di vegetazione. Il rogo era partito dal bivacco di due giovani turisti svizzero-tedeschi, che avevano deciso di pernottare in tenda tra il 29 e il 30 gennaio di quell’anno. La sera accesero un focolare all’aperto, nonostante in quel periodo fosse in vigore un divieto assoluto. Andarono a dormire, convinti di aver spento per bene il fuoco; invece dalle braci erano ripartite le fiamme, alimentate da vento e siccità. I due, risvegliati dall’incendio, presi dal panico avevano chiamato per sbaglio i pompieri di Tessin, località tedesca, per dare l’allarme. Poi, vedendo arrivare veicoli con i lampeggianti blu accesi, avevano scelto di raggiungere la loro automobile e di andarsene.

Il 15 maggio del 2023, con decreti di accusa, il Ministero pubblico ha dichiarato i due giovani colpevoli di incendio colposo, condannandoli a una pena detentiva di sei mesi (sospesa condizionalmente) e a una multa. Nel procedimento penale il Municipio di Gambarogno, vista l’entità dei danni provocati non solo ai boschi ma anche ad altre strutture pubbliche, aveva assunto il ruolo di accusatore privato a nome del Comune. Le procedure penali contro i due ragazzi hanno già definito le loro responsabilità; per far valere le pretese di risarcimento dei costi sopportati il Comune è invece stato rinviato formalmente al foro civile, come avviene nei casi in cui la richiesta d’indennizzo supera i 30mila franchi. Quella avanzata da Gambarogno ammonta a 286mila.

Come ci conferma il sindaco Gianluigi Della Santa, le richieste di incontri con gli avvocati dei due giovani e con i rappresentanti delle loro assicurazioni, non hanno dato finora esito positivo: “Per questa ragione abbiamo deciso di portare avanti la questione e di riservarci la possibilità di avviare una causa civile per il risarcimento”. Un passo che prevede l’autorizzazione da parte del Consiglio comunale che dovrà esprimersi nel corso della seduta convocata lunedì prossimo 7 ottobre.

Nel messaggio che accompagna la richiesta di autorizzazione a “intraprendere o a stare in lite”, il Municipio specifica: “Ci sono stati diversi tentativi d’incontrare i responsabili dell’incendio con i patrocinatori e le assicurazioni; laddove non si riesca a sedersi al tavolo delle trattative in tempi consoni, dovremo procedere per via giudiziale, avviando la causa civile”. I costi globali che il Comune si è dovuto assumere per ovviare ai danni causati dal rogo ammontano a circa 290mila franchi: “Con un tale valore di causa, la tassa di giustizia ammonterà presumibilmente fra un importo minimo di ottomila e massimo di 20mila franchi, alla quale andrà ad aggiungersi l’onorario del legale (15-20mila franchi). Tali importi sono stimati e dipenderanno dall’avvio o meno della causa civile, rispettivamente dalla decisione del Ministero pubblico circa la rifusione delle spese”. Lo stesso Municipio specifica nel dettaglio l’elenco dei danni subiti. È già stato approvato dai competenti uffici cantonali lo studio preliminare del “Progetto forestale integrale Indemini”, per gli interventi nei boschi di protezione colpiti dall’incendio tra il 30 gennaio e il 16 febbraio 2022; prevede una spesa globale di 3,5 milioni di franchi su 13 anni. La superficie di bosco interessata dalle opere selvicolturali è stimata in 125 ettari. Il progetto comprende pure la realizzazione di un serbatoio per la lotta contro gli incendi in montagna e relativa strada d’accesso. L’obiettivo è garantire la funzione protettiva del bosco contro la caduta di sassi, le frane e le colate di fango.

Gran parte dei 3,5 milioni sarà coperta da sussidi. I costi residui (554mila franchi) sono stati oggetto di trattative per definire le quote di assegnazione tra le diverse parti: Comune, Patriziato di Indemini, Divisione delle costruzioni, Società elettrica sopracenerina, Swissgrid e operatori telefonici. La quota del Comune ammonta al 34,5 per cento, ossia a 191mila franchi. Tuttavia, il saldo effettivo da rimborsare sarà di 153mila dal momento che Gambarogno ha già pagato il pianificatore forestale per lo studio preliminare della cura del bosco (oltre 37mila franchi).

Ma ci sono altre spese. Tra queste, i costi per interventi urgenti al bosco per evitare la proliferazione del bostrico e per posare una vasca antincendi provvisoria (quasi 95mila franchi in gran parte sussidiati, con una quota di circa 10mila a carico del Comune). E ancora: analisi chimiche dell’acqua (11mila franchi); fornitura di acqua potabile ai residenti, distribuita dai militi della Protezione civile (1’700), eliminazione camera di rottura acquedotto (600), ispezione del geologo ai bacini (11’800), pernottamento all’Ostello degli abitanti di Indemini evacuati e che non avevano trovato un’altra soluzione provvisoria (2’565), condotta volante (7’000). Infine: durante l’incendio l’acqua che normalmente arrivava alle centrali idroelettriche di San Nazzaro e Sant’Abbondio era stata dirottata verso le vasche dalle quali hanno attinto gli elicotteri nelle fasi di spegnimento. La produzione di corrente aveva perciò dovuto essere interrotta, ciò che ha causato una perdita di circa ottomila franchi.

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