La formula rivisitata introdotta nel 2023 si è rivelata vincente anche quest'anno, zero incidenti e 11mila persone nelle due serate di bagordi
La Stranociada è tornata a casa. A tutti gli effetti. Lo storico carnevale di Locarno, negli ultimi anni, ha dato prova di resilienza, coraggio e soprattutto tanta voglia divertirsi e far divertire. Dopo la pausa forzata del 2021 e 2022, il comitato organizzatore (l'associazione Locarnaval) ha voluto tornare in scena con una formula rivisitata, anticipando l’appuntamento sul calendario e passando da una a due serate. Una formula vincente, come ha dimostrato l’edizione del 2023, ora consolidata, e come ha saputo confermare l’edizione appena conclusa, la 24esima, che solo nelle due serate di bagordi ha attirato 11mila persone.
«Possiamo dire che la Stranociada 2.0 è definitivamente approdata a Locarno – afferma il presidente Antonio Cicero –. La serata di venerdì (circa 4mila persone, ndr) si è dimostrata costante rispetto allo scorso anno, mentre sabato siamo riusciti ad attirare ancora più gente (7mila, ndr), il tutto senza registrare alcun incidente o problematica di rilievo. Ora che la formula è consolidata, per il 2025 (14-15 febbraio, ndr) ci dedicheremo a migliorare i dettagli».
Ad aprire le danze venerdì è stato il corteo dei bambini delle scuole elementari e dell’infanzia di Locarno e Solduno, che ha visto sfilare un migliaio di mascherine a tema “Arca di Noè”. Alle 21 si è dato invece il via al ricco programma della Città Vecchia con la consegna delle chiavi da parte del municipale Nicola Pini a Re Pardo II e Regina Carlotta I. A seguire il concerto delle guggen (Anfrigola e Gatt Band, Carnasc Band e Ciod Stonaa), il tradizionale concorso delle maschere – che ha visto imporsi Fiammetta (categoria singoli), Spaventapasseri (coppie) e Brasilere (gruppi) e l’animazione nelle tendine fino alle 4 del mattino (tra queste ultime primo premio per "Topqe & Barnon – 50 sfumature di ghiaccio" e menzione speciale di Radio Ticino a "Vos da Locarno – Alp… Fermat Alptransit: fermata prolungata". Ad animare il capannone principale in entrambe le serate anche i dj di Radio Ticino.
Prima di continuare i festeggiamenti il sabato sera, regina e re con la loro corte, accompagnati dalla Lipa Band, hanno fatto visita all’istituto San Carlo, per uno speciale saluto musicale. Alla sera è stato invece il turno degli Sgaffy, che a suon di musica hanno animato il capannone in Piazza Sant’Antonio. La notte libera è proseguita fino alle 5 con dj Jay-K e ha nuovamente visto protagoniste tutte le tendine e i bar, così come le guggen (Uzepatscher, Chäller Rattä, Lüganiga band e gli Spakkabelli).
La ciliegina sulla torta è stata la Strarisotada. A partire dalle 12 di domenica, a suon di cinque guggen (Anfrigola e Gatt Band, Fracass & Ganasa, Amici della Fenice, Uzepatscher e Chäller Rattä), sono state servite più di 4’200 porzioni di risotto e luganiga. E senza le lunghe attese registrate lo scorso anno. «L’introduzione di una seconda cucina, e la riorganizzazione delle casse e della distribuzione, hanno portato i loro frutti: siamo riusciti, in meno di un’ora e mezza, a sfamare oltre 4’200 sudditi», conclude Cicero.