Il presidente dell’Antenna Vallemaggia Aron Piezzi motiva la levata di scudi contro il progetto di ammodernamento delle linee elettriche di Swissgrid
Interrare anche la linea elettrica ad altissima tensione tra Lodano e Avegno e non limitarsi a spostare cavi e tralicci sul versante destro della valle, come previsto nel progetto di Swissgrid. È tanto chiara e precisa quanto perentoria e condivisa, la richiesta di istituzioni ed enti della Vallemaggia nei confronti della società che gestisce la rete nazionale di distribuzione dell’energia elettrica – e di riflesso verso l’Ufficio federale dell’energia – e del suo progetto da 370 milioni di franchi attraverso il quale si vuole, tra il 2031 e il 2038, “ammodernare e potenziare le linee ad altissima tensione (circa 66 km tra All’Acqua e Magadino, di cui una trentina saranno interrati, ndr) e allo stesso tempo ridurne l’impatto su territorio e ambiente (verrebbero smantellati circa 70 km delle vecchie linee aeree, ndr)”.
Evidentemente non abbastanza, perché proprio la salvaguardia del territorio è anche alla base della levata di scudi compatta – è stata sottoscritta dagli 8 Municipi e dai 22 Patriziati valmaggesi, nonché da diverse associazioni che operano a favore della valle – portata avanti dall’Associazione dei Comuni valmaggesi (Ascovam) con il supporto dell’Antenna Vallemaggia.
«Le istituzioni valmaggesi (Comuni, Patriziati, associazioni) e pure molti privati cittadini sono da sempre impegnati a salvaguardare e valorizzare una delle loro uniche risorse: il prezioso territorio della Vallemaggia, nelle sue componenti culturali e naturali – spiega il presidente dell’Antenna Aron Piezzi –. Ci interroghiamo continuamente sul valore che vogliamo assegnare al paesaggio: per noi è inestimabile, non un valore monetario, ma un prezioso capitale con molte sfaccettature che va preservato anche per le future generazioni. Un valore anche affettivo e identitario, imprescindibile per creare opportunità socioeconomiche e per assegnare dignità a una regione periferica come la nostra. Il paesaggio testimonia il vissuto della comunità, è un patrimonio caratterizzato da elementi naturali e culturali in grande armonia tra loro, su cui spiccano – nella tratta in questione – lo scenario fluviale del fondovalle, i nuclei storici e le nuove costruzioni, la campagna, i vigneti tradizionali, i versanti boschivi costellati anche da maggenghi e altri manufatti in pietra naturale, fin sugli alpeggi più alti. È un patrimonio che desideriamo vivere, percepire e influenzare con la consapevolezza del suo valore».
Quindi, «coerentemente con questa visione, l’unica soluzione condivisibile in merito al progetto di Piano settoriale elettrodotti è quella di chiedere con forza una linea completamente interrata, respingendo perciò la proposta di linea aerea, a mezza montagna sul versante destro, tra Lodano e Avegno. Sarebbe uno sfregio irreversibile del nostro territorio – per di più nella “porta” d’entrata della valle –, che vanificherebbe gli innumerevoli sforzi promossi proprio per tutelarlo. Vogliamo che la sensibilità peraltro mostrata da Swissgrid da Lodano verso la parte alta della valle venga applicata anche nei primi dieci chilometri della Vallemaggia, laddove risiedono oltre 4’000 persone e i turisti accorrono numerosi proprio grazie alle sue bellezze paesaggistiche».
Il progetto – che ricordiamo prevede tra le altre cose lo smantellamento della linea che oggi percorre la Lavizzara (grazie alla costruzione di un nuovo cunicolo nella montagna), l’interramento dei cavi tra Cavergno e Lodano e in parte nella discesa verso Riazzino, nonché l’aggiramento delle faggete di Lodano (Patrimonio mondiale dell’Unesco) – è stato presentato pubblicamente ed è rimasto in consultazione per tutto il mese di ottobre proprio per permettere a Cantone, Comuni, associazioni e privati di dire la loro… «Già in occasione della presentazione del progetto ai Ronchini dello scorso 18 settembre avevo espresso queste argomentazioni – prosegue il deputato (Plr) in Gran Consiglio –. E come me, altri. È stato quindi spontaneo, a nome dell’Antenna Vallemaggia e in sintonia con Ascovam, i Comuni, i Patriziati e le associazioni valmaggesi legate al territorio, partecipare alla consultazione ed esprimere contrarietà al corridoio aereo tra Lodano e Avegno. Una presa di posizione corale e convinta, di cui Swissgrid e tutti gli altri attori coinvolti non potranno non tenere conto».
Da noi contattata, la Società nazionale di rete ha risposto di non potersi esprimere in merito alla presa di posizione sottoscritta da Comuni e Patriziati della Vallemaggia, ricordando come «la pianificazione e la costruzione di nuovi elettrodotti è regolata da una procedura federale, il Piano settoriale elettrodotti (Pse), il cui scopo è inserire un progetto nel miglior modo possibile nel paesaggio e garantire la sua conformità ai requisiti della pianificazione territoriale e della protezione dell’ambiente. La procedura è coordinata dall’Ufficio federale dell’energia (Ufe), che ha istituito un gruppo d’accompagnamento che lo ha consigliato e sostenuto nella ricerca di un cosiddetto corridoio di pianificazione, ovvero di un’area geografica adatta in cui verrà sviluppato il progetto di costruzione della linea e la tecnologia da utilizzare. Per quest’ultima vengono valutate almeno due varianti, una in cavo e una con una linea aerea. Nel gruppo d’accompagnamento siedono le autorità federali e cantonali interessate e almeno un’organizzazione di protezione dell’ambiente, oltre a Swissgrid. La decisione finale in merito al corridoio di pianificazione e alla tecnologia spetta tuttavia al Consiglio federale».
Quest’ultimo dovrebbe esprimersi definitivamente sul corridoio e sulla tecnologia da utilizzare – rendendo vincolanti i contenuti del progetto per le autorità di ogni livello, ma non per i privati – nella primavera del 2024. È quindi più che altro dalle autorità federali che «la Vallemaggia – conclude Piezzi – si attende un coinvolgimento immediato, soprattutto prima di prendere ulteriori decisioni in merito. E farà tutto il possibile per far valere le proprie idee nelle sedi opportune».