I tre percorsi che si estendono da Bellinzona fino a Giornico e Serravalle, passando attraverso la Riviera, saranno segnalati da manufatti in granito
La Via della Pietra da puramente virtuale diventa tangibile. I tre percorsi tematici, legati a tutto ciò che ruota attorno a questa risorsa naturale, che si estendono da Bellinzona fino a Giornico e Serravalle, passando attraverso la Riviera, saranno segnalati da manufatti in granito posati sul territorio. Si inizia dal Comune di Riviera, con «l'obiettivo di riuscire a posare una sessantina di elementi entro la fine del 2025», ha affermato oggi durante una conferenza stampa a Lodrino Tarcisio Bullo, presidente dell'associazione Via della Pietra che promuove questa iniziativa con il sostegno dell’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli (Ers-Bv), dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (Otr-Bat) e di vari Comuni coinvolti. E proprio a Lodrino sabato 21 dicembre alle 10.30, sulla piazza comunale, si terrà una cerimonia aperta a tutta la popolazione per svelare al pubblico i primi manufatti posati che fungono sia da arredo urbano, sia da segnaletica.
Finora i tre itinerari – ‘La natura della pietra’, ‘Lavorare la pietra’ e ‘Vivere con la pietra’ – erano identificabili unicamente su www.viadellapietra.ch sul quale sono consultabili, oltre alle informazioni generali sul progetto elaborato dalla Supsi su incarico dell’associazione, anche due cartine, una interattiva e un'altra geoturistica, che evidenziano 200 punti di interesse presenti sul territorio comprendente la Riviera, la parte bassa delle valli Leventina e di Blenio e la parte settentrionale del Bellinzonese. Territorio che è legato a doppio filo alla pietra, sia nella sua accezione prettamente naturalistica, sia per quanto concerne gli aspetti storici e sociali legati a questa risorsa naturale. E ancora oggi la Riviera rappresenta il più importante bacino estrattivo di pietra naturale della Svizzera per volume di materiale cavato. Il sito web rappresenta dunque «la prima fase di questo progetto di valorizzazione territoriale», ha spiegato Bullo. «E ora, dopo una lunga gestazione, siamo giunti alla seconda fase», rappresentata dalla volontà di segnalare il tutto direttamente sul territorio. Saranno così posati una sessantina di arredi urbani di varie forme per segnalare i tre percorsi. Ognuno di questi elementi segnaletici sarà dotato di un codice Qr che permetterà di accedere al portale interattivo, ottenendo un’ampia informazione sui luoghi più interessanti posti nelle vicinanze. «Per segnalare i percorsi non abbiamo voluto posare una comune cartellonistica, ma qualcosa che mostrasse anche quello che l'essere umano è riuscito a fare lavorando la pietra».
Gli elementi di arredo urbano sono suddivisi in tre categorie: 12 soglie d’ingresso che segnalano ai visitatori di trovarsi sulla Via della Pietra, 18 punti nodali (6 per ogni tema principale) che indicano l'intersezione di due itinerari e 36 punti di interesse (12 per ogni itinerario) che fanno capire su quale dei tre percorsi ci si trova. Concretamente le soglie d'ingresso sono rappresentate da un parallelepipedo realizzato con un granito proveniente dalle cave della regione. Esse si potranno trovare a Giornico, Pollegio, Biasca, Malvaglia, Ludiano, Lodrino, Osogna, Cresciano, Gnosca, Castione e Bellinzona. Per i punti nodali sono previsti due totem diversi a dipendenza del percorso: i sei lungo ‘La natura della pietra’ sono realizzati con tipi di pietre differenti e saranno posati a Castione, Claro, Cresciano, Osogna, Lodrino e Biasca. I sei lungo ‘Lavorare la pietra’ sono invece lavorati con sei trattamenti di superficie diversi. Si troveranno a Giornico, Malvaglia, Iragna, Moleno e Preonzo. Per il percorso ‘Vivere con la pietra’ è poi prevista – è ancora in corso una riflessione, visto l'importante investimento necessario – la posa di sei sculture. I punti d'interesse sono formati da un basamento comune in gneiss con un palo in castagno per ‘La natura della pietra’, un fioretto in acciaio (utilizzato nelle cave per l’estrazione dello gneiss) per ‘Lavorare la pietra’ e un ‘carasc’ (espressione dialettale che indica una lastra in gneiss che sostiene la coltura della vite sui pergolati) per ‘Vivere con la pietra’.
L’associazione Via della Pietra per l’intero progetto investirà circa 300mila franchi, con un contributo di 40mila franchi dell’Ers-Bv e di 10mila franchi dell’Otr-Bat. Il progetto è supportato anche dai Comuni di Biasca, Riviera, Arbedo Castione e Bellinzona. Non da ultimo, ogni manufatto può essere patrocinato da un donatore che sarà ricordato con una targhetta. «Contiamo molto sulla sensibilità di aziende ed enti pubblici della regione per poter finanziare l’opera senza intaccare il capitale dell’associazione», ha affermato Bullo, sottolineando che ulteriori fondi serviranno poi anche per la terza fase che prevede l'organizzazione di eventi e animazioni sul territorio legati alla Via della Pietra.
All'incontro con i media era anche presente Juri Clericetti, direttore dell'Otr-Bat, secondo cui questo progetto permette di «offrire qualcosa in più al turista, un'esperienza unica». E questo grazie «alla storia e alla tradizione celate dietro a questi sentieri che valorizzano il nostro territorio, mettendo in rilievo la nostra autenticità». Inoltre la Via della Pietra è affiancata da un altro sentiero tematico, ovvero la Via Francisca del Lucomagno. «Un parallelismo che permetterà di mettere in rete la promozione e l’informazione dei due sentieri non solo sul piano cantonale e nazionale, ma anche su quello internazionale».