Locarnese

La Vallemaggia si ‘sdraia’ sull'autostrada dell’energia

L’Associazione dei Comuni della valle locarnese, assieme all'Antenna, Patriziati e varie associazioni, chiedono la modifica del progetto di Swissgrid

11 dicembre 2023
|

Dalla Vallemaggia arriva una presa di posizione decisa e compatta sull'imponente progetto (dal costo di circa 370 milioni di franchi) "All’Acqua – Vallemaggia – Magadino", con cui Swissgrid, la società nazionale che gestisce gli oltre 6’700 km della rete svizzera di distribuzione dell’energia elettrica, intende ammodernare e potenziare le linee elettriche ad altissima tensione e allo stesso tempo ridurne l'impatto su territorio e ambiente. Questo attraverso l'interramento, dove possibile, dei cavi (circa 30 chilometri sui 66 complessivi) e il successivo smantellamento di circa 70 km delle linee elettriche presenti in particolare nella valle locarnese, costruite oltre 50 anni fa e non più adatte alle esigenze odierne di popolazione ed economia. Nello specifico, lungo il corridoio di pianificazione individuato da un gruppo di lavoro seguito anche dall’Ufficio federale dell’energia (Ufe), la linea che oggi percorre la Lavizzara sarebbe completamente smantellata grazie alla costruzione di un nuovo cunicolo scavato nella montagna, così come tra Cavergno e Lodano (e in parte nella discesa verso Riazzino) l’elettricità verrebbe trasportata grazie a cavi sotterranei. Tra Lodano (garantito l'aggiramento delle faggete Patrimonio mondiale dell'Unesco) e Avegno invece i tralicci non attraverserebbero più il piano ma verrebbero spostati sul versante destro della valle.

La richiesta: ‘Interrare anche la tratta Lodano-Avegno’

Proprio quest'ultima tratta è all'origine del malcontento di cui si fa portavoce l’Associazione dei Comuni di Vallemaggia (Ascovam), la quale "con il supporto dell’Antenna Vallemaggia", si legge in un comunicato, "ha coordinato una presa di posizione comune condivisa dall’intera Vallemaggia" e "sottoscritta unanimemente dagli 8 Municipi, dai 22 Patriziati e da diverse associazioni che operano a favore della valle", dopo che "le perplessità emerse già nel corso della presentazione pubblica del progetto, sono state confermate nella successiva analisi di dettaglio di tutta la documentazione". Un'analisi che ha evidenziato le "importanti implicazioni negative che il progetto presentato introdurrebbe a livello regionale", considerando anche come "la Vallemaggia, negli ultimi decenni, si è dimostrata molto attenta e attiva nel voler preservare il proprio capitale paesaggistico e naturalistico".

Nello specifico in merito al progetto, l'Ascovam sottolinea come "se da una parte si apprezza l’importante sforzo profuso da parte di Swissgrid per trovare una soluzione compatibile con il paesaggio per la parte a nord di Lodano, la comunità valmaggese è profondamente insoddisfatta della proposta per la parte più a sud (Lodano-Avegno), che prevede lo spostamento del tracciato aereo sul versante destro della valle. Questa soluzione avrebbe un importante impatto negativo sulla percezione del paesaggio, sulle componenti naturalistiche e del paesaggio costruito presenti in questo settore, compromettendo inesorabilmente e per diverse generazioni il territorio della bassa Vallemaggia, declassando la sua attrattività, sia in termini residenziali che turistici". Per questo "la comunità di Vallemaggia chiede che la tratta da Avegno a Lodano venga interrata, come del resto approfondito da Swissgrid in una specifica variante". Una richiesta definita non utopica anche dal punto di vista finanziario e "dovuta a una Valle che per il settore energetico ha già dato e ancora darà molto, a favore di interessi sovraregionali, nazionali e internazionali".

La decisione finale sul corridoio e sulla tecnologia da utilizzare (linea aerea o interrata), che renderà vincolanti i contenuti del progetto – rimasto in consultazione per tutto il mese di ottobre – per le autorità di ogni livello (ma non per i privati), dovrebbe venir presa dal Consiglio federale nella primavera del 2024, mentre i lavori sono previsti tra il 2031 e il 2038.

Leggi anche: