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‘La cucina della Manu’ tra gusto, tradizione e solidarietà

Lumino: in arrivo il secondo ricettario, progetto voluto per raccogliere fondi a favore dell’Associazione malattie genetiche rare della Svizzera italiana

Alan e Tarcisio Righetti
30 settembre 2024
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Il profumo della torta di mele della nonna appena sfornata o il gusto dello spezzatino della mamma. Chiudendo gli occhi, ognuno ha odori e sapori che riaffiorano, che riportano all’infanzia, talvolta anche con un una punta di malinconia. Un sentimento con cui hanno dovuto fare i conti anche Alan e Tarcisio Righetti di Lumino, quando la loro mamma e moglie li ha lasciati quattro anni fa a causa di una malattia genetica rara. Dopo la perdita, padre e figlio hanno trovato la forza di trasformare la sofferenza in un progetto solidale, che promuove ricette del territorio e raccoglie fondi da donare interamente all’Associazione malattie genetiche rare della Svizzera italiana.

«Ritrovandoci davanti ai fornelli ci siamo resi conto che nessuno cucinava bene come la mamma, i suoi piatti ci mancavano molto ed era un peccato perdere le sue ricette deliziose», racconta Alan Righetti. E così padre e figlio sono andati alla ricerca degli ingredienti, dei procedimenti che la ‘Manu’ utilizzava per preparare la sua prelibata ‘Tartare a la ticinesa’, dei segreti per una gustosa ‘Coa in umid’ (coda di vitello), o del suo saporito ‘Vitel tonè da la cà’. Circa 140 ricette sono già state raccolte in un primo ricettario intitolato ‘La cucina di Manu’, pubblicato tre anni fa, al quale seguirà un secondo volume: sarà pubblicato a inizio ottobre e conterrà altrettante proposte culinarie.

La prima pubblicazione ha riscosso un notevole successo: sono state spedite oltre 1’200 copie e un centinaio di prenotazioni sono già state registrate da tutto il cantone per il secondo libro. «Oltre a quelle di mia mamma, abbiamo raccolto ricette di un tempo legate al territorio, soprattutto da anziani residenti a Lumino e dintorni. Abbiamo iniziato a condividerle sui social, dove ogni tre giorni ne pubblichiamo una», spiega Alan. «Mio papà si occupa di raccogliere tra amici e conoscenti le ricette di un tempo, io e la mia compagna invece andiamo a rispolverare le preparazioni dei piatti di mia mamma o di mia nonna, ancora tutte scritte a mano e con i loro appunti. Un lavoro di ricerca molto appassionante».

Donati oltre 30mila franchi

Molte persone partecipano attivamente al progetto inviando le loro ricette. «Noi ci dilettiamo a cucinarle. Pure mio papà, che con la nascita di questa iniziativa ha iniziato a destreggiarsi dietro ai fornelli. Prima no a dire il vero, anche perché una volta quello era il regno della mamma», ricorda Alan.

Con la pubblicazione de ‘La cucina di Manu’ hanno già devoluto all’Associazione malattie genetiche rare della Svizzera italiana 30’184 franchi, raccolti grazie a donazioni di aziende (che hanno voluto sostenere il progetto) e a libere offerte per l’acquisto del ricettario. Scopo dell’associazione è fornire consulenza e sostegno alle persone colpite da malattie genetiche rare e ai loro familiari, specie a coloro che non hanno un’organizzazione di aiuto sociale di riferimento, come pure di difendere i loro diritti e interessi nonché di promuovere e tutelare la loro qualità di vita.

In Svizzera si stima che siano circa 580mila le persone colpite da una di queste malattie, 7’000 vivono nella Svizzera italiana e in 2’000 casi le affezioni sono abbastanza gravi. Nella metà dei casi la malattia diagnosticata insorge nell’infanzia e per buona parte delle persone colpite non è ancora stato trovato un trattamento specifico, ragion per cui è importante contare su una diagnosi precoce per affrontare e gestire la situazione al meglio.

L’obiettivo del progetto solidale, come detto, è raccogliere donazioni: chi lo desidera può ordinare già ora il nuovo volume dal sito www.lacucinadimanu.com. Il costo non è prestabilito, si propongono 20 franchi, ma ognuno può donare quanto preferisce.

Tramandare la cultura culinaria

Oltre a sostenere le persone affette da malattie genetiche rare, il progetto mira anche a tramandare la cultura e la conoscenza dei piatti tipici della regione, talvolta dimenticati, in modo da garantire continuità alla cucina tradizionale e d’altri tempi. In vista delle prime giornate autunnali proponiamo quindi una ricetta estratta dal primo volume da preparare con quanto si può trovare in frigo e in giardino. Per cucinare la ‘Minestra de ortic’ gli ingredienti sono 500 grammi di foglie di ortica, una cipolla media, 150 grammi di pomodori pelati, 50 grammi di pancetta, acqua, olio d’oliva, sale e pepe. Per preparare il piatto è necessario lavare le foglie e tagliarle a pezzetti, in una pentola soffriggere la cipolla sminuzzata e la pancetta tagliata a cubetti, unire i pomodori pelati. Dopo 10-15 minuti aggiungere anche l’ortica. Insaporire con un pizzico di sale e pepe e aggiungere pian piano dell’acqua. Cuocere per 30 minuti e servire calda. Buon appetito!