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A Bellinzona raddoppiano gli operatori di prossimità

Nonostante il potenziamento dei Servizi sociali, secondo Renato Bison ‘vi è ancora molto da fare’ per ridurre il disagio e i costi a lunga durata

Il potenziamento dei Servizi sociali è ‘un segno di lungimiranza e attenzione alle generazioni future’
(Ti-Press)
8 maggio 2024
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A Bellinzona «la socialità, nonostante il risultato in generale positivo, si trova da tempo sotto costante pressione». Per Renato Bison – capodicastero Educazione, cultura, giovani e socialità – è quindi necessario «investire nella prevenzione, unico strumento che porta a una riduzione del disagio sociale e dei conseguenti costi di lunga durata; un segno di lungimiranza e attenzione alle generazioni future». E in effetti un potenziamento delle risorse a disposizione dei Servizi sociali è nel frattempo avvenuto. In particolare le unità lavorative dedicate agli operatori di prossimità sono passate da una (due persone a metà tempo) a 2,2 (le pratiche di selezione sono in corso) e quelle per gli assistenti sociali da 2,5 a 2,8 per un totale di 5 unità lavorative a tempo pieno. Di fatto sono però anche aumentati i costi: “Il settore attività sociali in generale ha riscontrato nel corso del 2023 una maggior spesa complessiva rispetto a quanto preventivato”, si legge nel messaggio sul Consuntivo 2023. Consuntivo che, lo ricordiamo, ha registrato un miglioramento di quasi otto milioni di franchi rispetto a quanto preventivato: i conti comunali hanno chiuso il 2023 con un utile di 2,5 milioni, mentre il Preventivo ipotizzava un disavanzo di 5,4 milioni.

‘Una risposta è sempre stata data, ma con crescente fatica’

Alla Città va dato atto che abbia mantenuto quanto indicato un anno fa, quando lo stesso Bison su queste colonne aveva espresso l’intenzione di dedicare più risorse ai Servizi sociali. Una volontà poi confermata anche nel Preventivo 2024. E questo malgrado un contesto politico e socioeconomico (si pensi ad esempio ai rincari, come l’aumento dei premi di cassa malati) non dei più facili: «La crescente fragilità del tessuto sociale cittadino legata al cambiamento della società (sempre più famiglie monoparentali, famiglie allargate, aumento della povertà, immigrazione crescente e conseguenti differenze culturali e necessità di attenzione all’integrazione e così via) assommata alle scelte di importante risparmio cantonali si traducono forzatamente in una pressione sull’ente pubblico più prossimo al cittadino, vale a dire quello comunale», sottolinea il municipale. In ogni caso, «la risposta è sempre stata data, ma con crescente fatica da parte dei servizi, sul cui sforzo occorrerà prima o poi riflettere».

‘Intervento sul territorio da ampliare a favore dei giovani’

Risposte che si traducono anche con un “consolidamento della funzione di operatore di prossimità” che ha permesso di “impostare in modo diverso il compito degli assistenti sociali (ma anche di tutto l’ambito sociale comunale), che ora delegano maggiormente quanto da loro svolto precedentemente sul territorio ai nuovi colleghi”, si legge nel Consuntivo. Infatti il 2023 rappresenta “il primo anno rappresentativo per quanto attiene alla richiesta di supporto legata alla prossimità, per ora indirizzata maggiormente all’intervento rivolto alle fasce di popolazione di adulti e anziani”. “Un servizio che ha portato un grande valore aggiunto generale, contribuendo all’ottimizzazione del lavoro sociale su tutti i livelli”. Tuttavia, l’intervento sul territorio “deve necessariamente essere ampliato in un futuro prossimo”, permettendo così un lavoro “più regolare e incisivo, soprattutto a favore delle fasce più giovani della popolazione, meno inclini alla richiesta di aiuto esplicito”. A tal riguardo va comunque sottolineato che nel corso del 2023 si è “rafforzata la collaborazione con The Social Truck, che rappresenta ora una realtà consolidata per i giovani ragazzi che lo frequentano su tutto il territorio bellinzonese”. Di conseguenza il Municipio aveva già deciso di confermare il supporto a questo furgone itinerante che collabora con i servizi comunali.

‘I risparmi a livello cantonale rischiano di limitare i servizi rivolti ai cittadini’

«La scelta di convogliare parte delle risorse nella creazione di un servizio di prossimità integrato negli altri servizi di natura sociale offerti dalla Città (assistenti sociali, curatori e così via) si è rivelata vincente anche se vi è ancora molto da fare soprattutto per quanto attiene al supporto e all’aggancio delle fasce giovanili», conferma Bison. «Il potenziamento di questo specifico servizio attualmente in atto mira proprio a rispondere a queste richieste anche se vi è la consapevolezza che la risposta di entità terze ai bisogni della popolazione diviene via via sempre minore (per sovraccarico o mancanza di risorse) contribuendo a caricare ulteriormente gli altri servizi cittadini. Oltre al carico di lavoro crescente, la riduzione generale dei contributi cantonali porta infatti alcune associazioni e servizi presenti sul territorio cantonale a diminuire le loro prestazioni, cosa che, in ultima analisi, porta gli utenti a rivolgersi al servizio ‘generalista’, vale a dire quello comunale». Il capodicastero Socialità si esprime poi anche sul pareggio dei conti del Cantone entro fine 2025: «L’indicazione secondo cui gli effetti del decreto Morisoli non avrebbero dovuto generare aggravi per i Comuni appare già ora disattesa. La classe politica cantonale dovrebbe dunque avviare qualche riflessione al riguardo poiché in ultima analisi le ripercussioni dei risparmi messi in atto, senza particolare attenzione alle priorità, rischiano di pesare pesantemente sulle tasche del singolo cittadino e di limitare i servizi (e la loro espansione) rivolti a tutta la popolazione».

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