Messo a preventivo un credito per favorire l'apertura di simili strutture a beneficio delle famiglie. Si attende l'esito dell'analisi a livello cantonale
Dopo gli interventi per migliorare l'offerta delle mense e dei centri extrascolastici, il Municipio di Bellinzona si sta ora chinando sul tema degli asili nido al fine di potenziarne l'offerta. Risponendo a un'interpellanza di Carlo Banfi (Plr), l'esecutivo ha informato di aver inserito a Preventivo 2023 un credito di 20mila franchi per la concessione di incentivi comunali di avviamento con l’intenzione di pubblicare un concorso (cosa che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi) per favorire l’apertura di simili strutture. Il capodicastero Educazione, cultura, giovani e famiglie Renato Bison ha spiegato che a livello cantonale è attualmente in corso una valutazione generale sulle necessità del territorio che tocca anche l’offerta di asili nido. Considerando che tali strutture sono sussidiate dal Cantone solo se vi è una dimostrata necessità, si ritiene opportuno attendere l’esito di tale accertamento per avere una visione più chiara delle necessità globali.
Relativamente alla richiesta specifica di Banfi sulla possibilità di realizzare un asilo nido per i dipendenti comunali con tariffe proporzionali allo stipendio, Bison ha spiegato che la Città ha già fatto riflessioni in questo senso, «ma che la tematica non poteva rientrare tra le priorità rispetto a tutto quanto ha fatto e fa ancora a seguito dell’aggregazione. Non da ultimo – ha proseguito il municipale – va considerato anche che i collaboratori non sono attivi centralmente in un unico luogo, ma in varie sedi nei diversi quartieri cittadini, ciò che non favorirebbe per tutti loro, a ogni modo, la disponibilità e soprattutto l’utilità del servizio». Fatte queste premesse, ha proseguito il municipale, il tema potrà essere ulteriormente approfondito. Nel corso del 2024 sarà indetto un sondaggio a tutte le collaboratrici e a tutti i collaboratori della Città che prevede anche il tema della conciliabilità lavoro-famiglia.
Premesso che non è possibile stabilire una correlazione diretta tra la nascita di un figlio e la necessità di ridurre il grado di occupazione, Bison ha indicato che, tra il 1° gennaio 2020 e il 31 agosto 2023, tra i dipendenti comunali che hanno avuto un figlio si sono attuate 21 richieste di riduzione del grado occupazionale, per una media di circa 5,7 richieste all’anno. Sono state invece 5 le dimissioni.