Nel rapporto di minoranza Sergi (Verdi/Mps/Fa) invita a bocciare il consuntivo 2022 della Città che ancora una volta passa dal rosso al nero
“Basta con l’ossessione di una politica del pareggio dei conti. Questo soprattutto pensando alle disponibilità finanziarie di cui può godere un Comune e che dovrebbero essere utilizzate, in un momento difficile come questo, per interventi a sostegno dei cittadini, per il potenziamento e il miglioramento della politica sociale, culturale e ambientale”. Lo scrive Giuseppe Sergi nel suo rapporto di minoranza Verdi/Mps/Fa invitando il Consiglio comunale di Bellinzona a respingere il consuntivo 2022 caratterizzato dal passaggio dalle cifre rosse a quelle nere con uno scostamento di ben 10,3 milioni rispetto al preventivo votato nell’autunno 2021. Anche la maggioranza della Commissione gestione, ricordiamo, nel proprio rapporto tira le orecchie al Municipio sostenendo che “la prudenza nelle spese, seppur apprezzata, è un esercizio pericoloso che porta a giustificare un freno a investimenti importanti o potenziamenti per i servizi alla popolazione”. La maggioranza invitando a votare i conti chiede però che il Municipio presenti un piano di promozione economica e migliori la trasparenza pubblicando i preconsuntivi. Sergi si dice d’accordo, ma dubita che tale misura “possa correggere la tendenza allo scostamento”. Infatti sebbene lo stesso Consiglio di Stato aggiorni e pubblichi trimestralmente i preconsuntivi, “si è comunque affermata negli ultimi anni una tendenza quasi permanente a scostamenti tra preventivi e consuntivi”. A questo riguardo Sergi rileva l’assenza di riflessioni, stimoli e proposte affinché gli strumenti di previsione del gettito fiscale e delle sopravvenienze d’imposta – perché è lì che sta il problema su entrambi i piani istituzionali – vengano affinati e permettano di elaborare preventivi su basi più solide.
Una questione molto pratica è stata, proprio nell’allestire il preventivo 2022, l’aumento della tassa base per la raccolta rifiuti, adeguamento resosi necessario sia per rispettare la legge che impone la copertura dei costi al 100%, sia per addolcire con 1,8 milioni in più da incassare un preventivo ancora più rosso. Il tutto poi sfociato in una lievitazione della tassa e nella diversificazione delle categorie di utenti. La minoranza Verdi/Mps/Fa si distanzia dal Municipio anche laddove scrive, nel consuntivo, che rimane tra gli obiettivi centrali l’equilibrio dei conti sul medio termine, nella prospettiva degli importanti investimenti previsti per questo decennio. “Su questo orientamento il nostro punto di vista è assolutamente divergente da quello del Municipio e dei suoi partiti”, scrive Sergi: “Ci muoviamo in una prospettiva politica diversa che rifiuta la logica del pareggio dei conti e, soprattutto, che questo pareggio debba essere il punto di riferimento e il fondamento della politica comunale, della gestione dei conti e degli investimenti. Si tratta di un principio della politica neoliberale, oramai diventato norma e prassi politica, ancora più rigido delle stesse disposizioni contabili ai quali i Comuni si devono attenere, che in realtà appaiono molto più flessibili”. E quando la minoranza si riferisce alle disponibilità finanziarie “pensiamo al cospicuo capitale proprio (oltre 63 milioni) che potrebbe rappresentare una possente garanzia per una politica assai più attiva e che non fosse guidata dall’ossessione di una politica del pareggio”. Una politica della spesa pubblica “radicalmente alternativa a quella fin qui seguita, sistematicamente richiamata consuntivo dopo consuntivo”.