I Verdi fino allo scorso marzo erano parte dell’opposizione, poi non aderendo più alla lista con l’Mps hanno operato un voltafaccia
Come si ricorderà, in occasione delle recenti elezioni comunali i Verdi avevano rinunciato a ricondurre l’alleanza col Movimento per il socialismo (Mps) malgrado questa avesse conseguito tre anni prima quasi il 10% dei voti e avesse espresso un’attiva politica di opposizione. Ufficialmente i Verdi, pur giudicando positiva quell’esperienza, avevano espresso la volontà di correre da soli per “ricostituire un partito ormai inesistente”, cioè per rilanciarsi.
In verità, a noi sembrava predominante in quella scelta l’esigenza di ricondurre anche i Verdi di Bellinzona (e i loro satelliti) nell’area “di una sana collaborazione di governo” (municipale o cantonale) con l’obiettivo di eliminare uno degli ostacoli più significativi ai progressi del progetto rosso-verde cantonale. Appariva infatti a tutti incongrua la collocazione dei Verdi di Bellinzona all’opposizione (in controtendenza con tutti gli altri maggiori centri del Cantone), in particolare in una città guidata da un sindaco socialista.
Quella nostra interpretazione ha ora ricevuto conferma. La recente seduta del Consiglio comunale di Bellinzona ha visto i Verdi (così come tutte le altre forze che in passato, da ‘destra’ o da ‘sinistra’ avevano espresso qualche apparente velleità di opposizione) approvare il Consuntivo 2023. La sola opposizione è rimasta quella dell’Mps.
Si tratta di una novità dal punto di vista politico. E non solo per il voltafaccia rispetto al Preventivo 2023 (vi erano stati 8 voti contrari), ma perché il Consuntivo 2023 rappresenta il coronamento di una politica neoliberale condotta dal Municipio nella legislatura 2021-24, sempre approvata dai partiti presenti in Municipio e contro la quale, con coerenza e determinazione, si era battuta l’opposizione Mps-Verdi.
Gli elementi di questa politica sono uguali dappertutto e a tutti i livelli istituzionali: vanno dalla difesa a oltranza del pareggio di bilancio a una politica sistematica di contenimento e diminuzione della spesa pubblica. Tutto ciò si è concretizzato in avanzi di esercizio (più di 10 milioni in tre anni e uno scostamento tra Preventivi e Consuntivi di oltre 26 milioni) che hanno spinto verso una tesaurizzazione nella politica finanziaria, come se il fine della politica finanziaria della città fosse l’accumulazione di risparmi (oltre 66 milioni di capitale proprio a fine 2023, con un incremento in tre anni di oltre il 40%!).
Ora siamo al voltafaccia totale, sottolineato con piacere dalla maggioranza social-liberale, in particolare nel rapporto della Commissione della gestione laddove si afferma: “In conclusione abbiamo motivo di credere che le premesse per un lavoro collegiale e costruttivo ci siano tutte, già per il fatto che questo rapporto è sottoscritto da tutte le commissarie e tutti i commissari ed è stato stilato in un clima collaborativo e propositivo”. Non a caso il sindaco Branda ha sottolineato con piacere il sostegno al Consuntivo dei Verdi che non si vedeva da anni.
L’Mps continuerà, coerentemente con quanto fatto negli ultimi anni, a sviluppare una politica di opposizione e a presentare proposte come in passato (dai trasporti pubblici gratuiti al miglioramento delle condizioni del personale comunale, dalla richiesta di una moratoria sulle tariffe elettriche a un potenziamento dei servizi sociali e della politica verso gli anziani, per richiamare solo alcuni degli aspetti principali). Bellinzona merita davvero di continuare ad avere un’opposizione di sinistra alla politica neoliberale.