A differenza di quello di maggioranza comunque favorevole al messaggio, il rapporto di minoranza del gruppo Verdi-Mps-Fa invita il Cc a respingere i conti
Stilato da Giuseppe Sergi a nome del gruppo Verdi/Mps/Fa, il rapporto di minoranza della Commissione gestione invita il Consiglio comunale di Bellinzona, convocato in seduta il 19 e il 20 dicembre, a respingere il Preventivo 2023 che stima un disavanzo di 5,41 milioni di franchi. Il rapporto di maggioranza di cui abbiamo riferito settimana scorsa (firmato dai rappresentanti di Unità di sinistra, Centro e Plr ma non da Lega-Udc) chiede invece al legislativo di approvare il messaggio, pur non risparmiando critiche, in particolare giudicando troppo blanda la spending review e temendo misure drastiche per il contenimento del disavanzo.
Il rapporto di minoranza parte da una considerazione sul ruolo e le dimensioni della spesa pubblica, "non certo un dibattito nuovo, né tantomeno legato alla solo realtà comunale", si legge nel documento in cui si parla di "un sistema, in particolare attraverso i servizi e l’amministrazione pubblica, che non riesce più a rispondere ai bisogni e alle necessità economiche, sociali e ambientali della società". Per lo schieramento Verdi-Mps-Fa, la discussione attorno a questo preventivo "è la concreta testimonianza nella quale si dibattono e si dibatteranno i partiti ‘di governo’, incapaci di rispondere alle esigenze sempre maggiori nel quadro delle capacità finanziarie alle quali possono far capo". E la spesa vincolante dovuta a "leggi superiori" sta diventando per il gruppo all’opposizione "un vero e proprio tormentone, sistematicamente invocato, a giustificazione di una sorta di immobilismo nella gestione dei Comuni".
Entrando maggiormente nel concreto delle indicazioni contenuta nel Preventivo, viene giudicato "insufficiente" il previsto riconoscimento del carovita per i collaboratori comunali con un aumento dei salari del 2,6%. Ragione per cui il gruppo annuncia degli emendamenti, facendo notare che "tra dicembre 2020 e novembre 2022, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato di quasi il 5% senza che alcuna forma di indicizzazione dei salari sia in qualche modo intervenuta".
Passaggio per i dipendenti comunali dalla Cassa pensioni individuale a quella comune: si ribadisce il parere secondo cui la Città avrebbe dovuto aderire a quella comune già nel 2018, quando si optò invece per quella individuale. "Questa miopia del Municipio è costata cara ai dipendenti", si legge nel rapporto in cui si parla di "una speculazione che al personale nel complesso è costata dal 2018 al 2022 una perdita del 13% sugli averi di vecchiaia pari a una somma complessiva di 15 milioni". Per poter entrare nella Cassa comune, in base a quanto indicato nel Preventivo 2023, si dovranno versare altri 5,5 milioni di franchi. "Di conseguenza, alla fine la speculazione del Municipio avrà un costo per le casse comunali di circa 12,5 milioni. Una cifra superiore a quella prevista nel 2018 che, ricordiamo, era stata stimata a 8,35 milioni".
Viene poi criticata anche la politica edificatoria del Municipio: "Non vi è alcuna intenzione di cambiare rotta", si legge nel rapporto in cui si fa riferimento alla risposta all’interpellanza in cui il gruppo Verdi/Mps/Pop faceva notare la prevista minor crescita demografica indicata dal Piano direttore cantonale rispetto a quanto indicato dal Programma d’azione comunale. Contestata di conseguenza anche la politica ambientale: "Non sembra aver coscienza delle urgenze che si pongono. La crisi ambientale avanza senza che la maggioranza della classe politica prenda atto della necessità di invertire le priorità. Ne abbiamo avuto ancora una conferma nella recente discussione sulla mozione eco-belli: da un lato dichiarazioni di principio a favore della sostenibilità e del clima, all’atto pratico, opposizione a misure più incisive, partendo dall’idea che "quanto si fa basti" e che, in ogni caso, gli obiettivi di lotta all’ambiente debbano essere comunque e sempre sottomessi alle esigenze finanziarie e di equilibrio dei conti".