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A Riviera un aiuto prezioso per anziani e adolescenti

Grazie all'operatore di prossimità le persone in età Avs ora si incontrano regolarmente. Adesso l'obiettivo è anche di soddisfare i bisogni dei giovani

Da inizio anno 350 anziani hanno partecipato agli incontri
(Ti-Press)
21 giugno 2023
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Aiutare le persone in difficoltà, cercando di andare incontro ai loro bisogni. Nel Comune di Riviera l’operatore dei prossimità è stato introdotto il 1° gennaio del 2022 con una percentuale lavorativa del 20% (otto ore alla settimana). «Inizialmente questa figura si è principalmente presa cura degli anziani che avevano vissuto un periodo difficile dovuto alla pandemia», spiega a ‘laRegione’ Igor Cima, capodicastero Educazione, socialità e salute pubblica. «Ora c’è la volontà di concentrare il nostro impegno anche sugli adolescenti, visto che alle persone in età Avs siamo riusciti nel frattempo a dare alcune prime risposte, in particolare per cercare di limitare il rischio di isolamento e soddisfare la necessità di incontrarsi e stare assieme». Necessità che «sembrerebbe essere presente anche nei giovani». Pure per questa fascia della popolazione il Municipio sta quindi cercando soluzioni, magari anche «collaborando con i Comuni vicini come Bellinzona».

Emerso il bisogno di un luogo d’incontro e di momenti aggregativi più frequenti

Durante i primi mesi di attività dell’operatore di prossimità «è stata effettuata un’indagine sociale tra gli anziani per capire quali erano i loro bisogni più urgenti», rivela Cima. Dalle risposte indicate su un questionario compilato da oltre 230 persone in età Avs è, fra l’altro, «emersa la necessità di avere a disposizione un luogo d’incontro e momenti aggregativi più frequenti». Il Municipio si è quindi attivato per mettere a disposizione delle strutture: «Dall’inizio di quest’anno si ritrovano due volte al mese in ognuno dei quattro quartieri del Comune. Durante gli incontri, gestiti dagli stessi anziani in collaborazione con l’operatore di prossimità, si svolgono diverse attività, permettendo anche solo semplicemente di chiacchierare». Incontri che finora «sono stati molto ben frequentati e apprezzati». Infatti da quando vi è questa possibilità «in totale hanno partecipato circa 350 anziani: a ogni appuntamento sono presenti in media tra le 20 e le 25 persone a Osogna, tra le 10 e le 15 a Iragna, così come a Lodrino e una decina a Cresciano». In quest’ambito la situazione sembra dunque essersi normalizzata: «Gli anziani si autogestiscono, organizzando e proponendo attività. Ora l’obiettivo è che in futuro si sviluppi la stessa dinamica anche fra i giovani».

Infatti, stando al municipale, «anche fra gli adolescenti sembra emergere il bisogno di avere a disposizione luoghi d’incontro e di aggregazione». Se effettivamente fosse così, «ci attiveremo per dare loro una risposta». Per capire quali sono le loro principali necessità «prossimamente visiteranno assieme all’operatrice, ad esempio, i centri giovanili di Dongio e di Bodio. Valuteremo quindi poi se proporre qualcosa di simile anche a Riviera». In ogni caso, l’intenzione è quella di far sì «che siano i giovani stessi a proporre idee, progetti, attività da mettere in pratica. E questo in collaborazione con l’operatore di prossimità che attualmente si incontra regolarmente con 4-5 adolescenti».

‘Collaborazione con Bellinzona necessaria’

Un lavoro molto simile (andare dove si ritrovano i giovani aiutandoli a concretizzare progetti) viene svolto dal cosiddetto ‘Social Truck’ sul territorio del Comune di Bellinzona. Comune dove sono anche attivi al 50% ciascuno due operatori di prossimità. E quindi pensabile una collaborazione? «Sì, penso che sia necessario instaurare una collaborazione con Bellinzona in questo ambito». Cima ricorda infatti che «la Scuola Media di Lodrino è frequentata anche da ragazzi provenienti da Gnosca, Preonzo o Moleno che sono quartieri di Bellinzona». In altre parole non sarebbe dunque ideale separare gruppi di adolescenti con le stesse necessità solamente perché abitano in due Comuni diversi.

Sempre a Bellinzona era recentemente emerso che la forza lavoro a disposizione in ambito sociale è insufficiente per soddisfare le necessità della popolazione in crescita. A Riviera una percentuale lavorativa del 20% basta? «La decisione è stata presa considerando che il numero di persone che potenzialmente hanno bisogno delle attività promosse dall’operatore è inferiore rispetto ad altri Comuni più popolosi», afferma il capodicastero Educazione, socialità e salute pubblica. «In ogni caso se ci rendessimo conto che è necessario, un aumento della percentuale d’impiego non sarebbe escluso». Attualmente il Comune sta proprio cercando una persona che sostituisca l’attuale operatrice di prossimità – che ha deciso di cambiare attività – sempre con una percentuale del 20%. «Il lavoro iniziato non si ferma», assicura Cima, precisando che la ricerca del nuovo collaboratore è in corso e che il Comune «ha ricevuto dossier molto interessanti».

Trasporto pubblico: sarà chiesto il collegamento tra le due sponde

Tornando alla questione degli spazi aggregativi, essi implicano anche la necessità di essere raggiungibili facilmente. Tuttavia, a Riviera il servizio di trasporto pubblico non collega direttamente i quartieri situati sulle due diverse sponde del fiume Ticino: «Attualmente per andare ad esempio da Lodrino a Osogna in bus ci si impiega circa 30 minuti, dovendo transitare da Biasca», sottolinea il municipale. «Chiederemo quindi al Cantone di collegare in modo diretto le due sponde del Comune con scadenze abbastanza regolari». Il potenziamento del trasporto pubblico è fra l’altro uno dei bisogni emersi dall’indagine sociale effettuata. Un potenziamento che, oltre a diminuire i tempi di percorrenza, «porterebbe benefici anche per quanto riguarda l’integrazione tra i vari quartieri». Così come il potenziamento dei percorsi dedicati alla mobilità lenta «al quale stiamo pure lavorando».