Votazione del 18 giugno, un comitato interpartitico lancia la campagna. ‘Così ci assumiamo le nostre responsabilità’’
Berna – In qualità di Paese alpino, la Svizzera è particolarmente toccata dal problema del riscaldamento globale. Per questo un comitato interpartitico chiede alla popolazione di approvare, il prossimo 18 di giugno, la legge sul clima contro la quale l'Udc ha lanciato il referendum.
In una nota diffusa oggi, il comitato motiva il proprio "sì" alla legge – controprogetto all'iniziativa popolare sui ghiacciai – con la volontà di proteggere valori fondamentali caratteristici di un Paese di montagna, ossia la protezione della popolazione, delle condizioni necessarie alla vita e della natura.
Stando al comitato, che raggruppa tutti i principali partiti tranne i democentristi, il quadro proposto da questa legge consente alla Svizzera di raggiungere l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, come stabilito dall'Accordo sul clima di Parigi. "Stiamo quindi fissando obiettivi climatici chiari e i necessari obiettivi intermedi. In questo modo, ci assumiamo le nostre responsabilità per le generazioni presenti e future", afferma Stefan Müller-Altermatt (Centro/So) citato nel comunicato.
Per Martin Bäumle (Verdi liberali/Zh), al posto di divieti e tasse, la legge si concentra invece sugli investimenti e sulla promozione dell'innovazione. In particolare, spiega, le aziende saranno sostenute nell'elaborazione di tabelle di marcia per la riduzione delle emissioni e nella promozione di nuove tecnologie.
Inoltre, la legge sosterrà la sostituzione degli impianti di riscaldamento tradizionali con 200 milioni di franchi all'anno per dieci anni, ha ricordato la consigliera nazionale e co-presidente del Ps Mattea Meyer (Zh): a suo parere, l'installazione di impianti più efficienti e meno costosi ridurrà i costi per l'energia, a tutto vantaggio degli inquilini. La legge, inoltre, renderà la Svizzera meno dipendente dalle importazioni di petrolio e gas.
Secondo il comitato interpartitico, le conseguenze del cambiamento climatico si fanno già sentire in Svizzera, soprattutto nelle regioni alpine; le temperature medie sono raddoppiate rispetto al resto del pianeta. Il costo annuale dei danni causati dal cambiamento climatico si misurano oramai in miliardi. "Quanto più si aspetta, tanto più importanti saranno i danni e costose le misure da adottare per arginare il fenomeno", secondo Lilian Studer (Evangelici/Ag).