I ripetitori saranno spenti il 31 dicembre a mezzanotte. Radio Ticino e Radio 3i continueranno a trasmettere a onde corte fino alla fine del 2026
Ancora pochi giorni e le trasmissioni radio sulle onde ultracorte (Ouc) – impropriamente chiamate anche FM – da parte della SSR, ma non solo, saranno solo un ricordo. Il 31 dicembre a mezzanotte i suoi 850 ripetitori saranno spenti. Una ventina di emittenti radiofoniche private continuano tuttavia a trasmettere in OUC e non interromperanno l'offerta fino alla fine del 2026.
Dal prossimo anno, chi vorrà ascoltare i programmi radiofonici di Rete Uno, Rete Due e Rete Tre via etere dovrà dunque passare alla tecnologia di trasmissione digitale DAB+. Tutte le radio della SSR sono già disponibili via questo canale, così come via internet.
Oggi, la quota di persone che ascoltano la radio solo via OUC rappresenta meno del 10%. Dal 2020, il settore non è più tenuto a diffondere i programmi attraverso tale tecnologia e il mantenimento di tre sistemi paralleli – OUC, DAB+ e Internet – è oneroso. Per coprire il territorio nazionale con il DAB+, la SSR ha bisogno di solo 260 antenne.
Spegnendo il segnale analogico l'azienda afferma di risparmiare 15 milioni di franchi all'anno. Tale tecnologia è tuttavia ancora spesso usata per ascoltare la radio in automobile. Ma secondo le cifre dell'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM), anche viaggiando prevale l'uso digitale (l'OUC ha una quota di ascolto del 33%).
Lo spegnimento del segnale analogico non riguarderà però solo le radio della SSR. Quindici emittenti private della Svizzera tedesca, in particolare quelle del gruppo CH Media, disattiveranno la trasmissione OUC alla fine del 2024.
Altre stazioni radiofoniche – le due ticinesi (Radio Fiume Ticino e Radio 3i), le undici romande e quindici in Svizzera tedesca – sfrutteranno invece il margine di manovra lasciato dal Consiglio federale nell'ottobre 2023, quando ha prolungato un'ultima volta – fino a fine 2026 – le concessioni per le trasmissioni.
In Romandia, in particolare, preoccupa un po' la concorrenza della vicina Francia. Già oggi le sue radio hanno una quota di mercato del 10% in Svizzera francese.
Il presidente delle Radio regionali romande (RRR) Philippe Zahno teme che con lo switch-off le radio francesi, che continueranno a trasmettere in onde ultracorte, possano guadagnare ancora più ascoltatori svizzeri. Un altro problema citato da Zahno riguarda le autoradio: solo il 45% dei romandi riceve il DAB+ nella propria vettura, contro il 57% degli svizzero-tedeschi.
Rispondendo alle obiezioni, l'UFCOM afferma che sebbene la possibilità che gli ascoltatori passino ai programmi stranieri esiste, l'esperienza mostra che questi sono generalmente molto fedeli alla loro radio preferita. L'Ufficio ricorda inoltre che la maggior parte delle vecchie autoradio dispone di una connessione AUX/IN, dove è possibile collegare un adattatore DAB+. Lo stesso dicasi per gli impianti stereo domestici.