Bronzo per le rossocrociate: ‘Abbiamo sempre creduto in noi stesse anche quando non tutto ha funzionato e ciò ci ha rese incredibilmente forti qui a Tokyo’
Si sono lasciate alle spalle la sconfitta in semifinale contro le americane Ross/Klineman, future campionesse olimpiche, (12-21, 11-21) e hanno sconfitto nella finale per il bronzo le lettoni Graudina e Kravcenoka con un piuttosto netto 21-19, 21-15: per Anouk Vergé-Dépré e Joana Heidrich la missione a cinque cerchi è compiuta.
Una missione partita dopo le Olimpiadi di Rio, alle quali Heidrich aveva ottenuto l’ottavo rango in coppia con Nadine Zumkehr e Vergé-Dépré il nono con Isabelle Forrer, nell’evento che segnò il ritiro delle rispettive compagne. A quel punto Heidrich e Vergé-Dépré sono state riunite, nonostante entrambe giocassero in precedenza a muro, vista la loro notevole altezza (1m84 la bernese Vergé-Dépré, 1m90 la zurighese Heidrich), e dallo stesso lato. Pertanto, è stata Vergé-Dépré a doversi riciclare, con successo, in un ruolo difensivo. Anche l’avvicinamento olimpico di Heidrich non è stato dei più semplici, lei che tre anni fa dovette confrontarsi con un ernia del disco, mentre questa primavera è risultata positiva al Covid-19.
Le difficoltà non sono mancate nemmeno in Giappone, in particolare dovute al gran caldo, per il quale le due si erano comunque appositamente preparate a Grenchen (Soletta): «È stato il riscaldamento più difficile di tutti i tempi - ha commentato Vergé-Dépré -, giocare in queste condizioni è durissima per il corpo. Ci siamo spinte oltre ai nostri limiti». Heidrich conferma il parere della compagna: «Abbiamo dato fondo a praticamente tutte le nostre energie, ma siamo andate avanti per la nostra strada. Abbiamo sempre creduto in noi stesse anche quando non tutto ha funzionato e ciò ci ha rese incredibilmente forti qua a Tokyo. Durante la partita mi sono detta di non guardare il risultato fino alla fine».
Questo bronzo è una medaglia storica per il beachvolley svizzero, in quanto è solo la seconda a livello olimpico (dopo il bronzo di Atene 2004 conquistato da Patrick Heuscher e Stefan Kobel) e la prima a livello olimpico. Mentre a livello femminile è solo la seconda medaglia a prendere la via dell’Europa dopo l’oro delle tedesche Ludwig/Walkenhorst.
E fu proprio l’impresa di Heuscher e Kobel ad attirare l’allora 13enne Heidrich verso il beachvolley, mentre Vergé-Dépré (di un anno più giovane) proviene da una famiglia già appassionata di pallavolo.
Per quanto riguarda il futuro e un’eventuale nuova partecipazione olimpica a Parigi nel 2024, tutte le porte sono ancora aperte, come confermato da Heidrich: «Non so ancora cosa accadrà, poiché finora tutta la nostra concentrazione era rivolta a questi Giochi».