Stupenda prestazione della ticinese che ha corso in 10”97 in una gara caratterizzat dalla tripletta giamaicana. Mujinga Kambundji sesta a due centesimi dalla connazionale
Tripletta giamaicana nei 100 metri dei Giochi olimpici di Tokyo, ma la Svizzera si mette in tasca lo splendido quinto posto di Ajla Del Ponte e il sesto di Mujinga Kambundji. Una prestazione eccellente, anche se non è arrivata una medaglia che, in verità, era praticamente impossibile, considerata la superiorità del terzetto giamaicano, condotto da Eliane Thompson-Herah nello straordinario tempo di 10”61, davanti a Shelley-Ann Frasier-Pryce (10”64) e a Shericka Jackson (10”67). Ajla Del Ponte ha chiuso alle spalle di Marie-Josée Ta Lou, dalla quale è rimasta staccata di appena 6 centesimi. Il risultato ottenuto dalle due elvetiche è senza dubbio storico, ma anche il riscontro cronometrico dimostra come entrambe abbiano raggiunto una costanza di rendimento ai massimi livelli. La ticinese ha infatti corso in 10”97, mentre pure la bernese è scesa sotto gli 11”, due soli centesimi più lenta della connazionale. Tra l'altro, Ajla è stata autrice di una partenza per nulla azzeccata che l'ha portata, dopo una ventina di metri, a ritrovarsi praticamente in ultima posizione. Il suo finale, però, ancora una volta è stato fantastico, tanto che se avesse azzeccato i primi passi avrebbe senza dubbio potuto lottare per un quarto posto che non avrebbe certamente avuto il sapore del legno.
«Non so cosa dire – ha commentato Ajla ai microfoni della Rsi –. C'erano in pista le otto donne più veloci al mondo e io ero tra di loro, nella mia prima finale olimpica. Sono partita con un mezzo inciampo, ma ho continuato a battermi e il risultato mi ha ripagata. È stato semplicemente magnifico. Anche prima del via abbiamo vissuto emozioni molto intense, con la scenografia allestita dagli organizzatori e che ha cercato di sopperire all'assenza del pubblico, assenza molto pesante per noi atleti. Sugli spalti non c'era nessuno, ma ho sentito il calore dei tifosi a casa, per cui questa Olimpiade rimarrà indimenticabile. In tutti i sensi».
Ajla Del Ponte ha affrontato la finale con estrema tranquillità... «Aver corso veloce in batteria è stato importante. Stamattina Laurent Meuwly (il suo allenatore, ndr) mi ha dovuto dare una svegliata prima della semifinale perché ero troppo calma. Mi ha fatto arrivare in ritardo, così mi sono agitata e ho ritrovato la giusta adrenalina. Una tattica che ha funzionato. Penso che soltanto tra una o due settimane capirò davvero ciò che ho fatto».
Adesso, però, le ambizioni salgono in vista della 4x100... «Prima, Mujinga dovrà affrontare i 200 metri, prendiamo una cosa alla volta. Per quel che mi riguarda, ne approfitterò per riposarmi un po' e allenarmi con le compagne».