Tennis

‘Giocherò solo se potrò battermi per il titolo’

Ancora incerta la presenza di Novak Djokovic a Wimbledon. ‘Ma deciderò prima del sorteggio di venerdì’

Al lavoro
(Keystone)
25 giugno 2024
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Wimbledon sì, Wimbledon no? La presenza di Novak Djokovic sull'erba londinese è ancora avvolta dall'incertezza. Il serbo, che si sta riprendendo dall'operazione a un ginocchio, dai microfoni della Bbc ha fatto sapere che sarà dell'appuntamento solo se sarà sufficientemente in forma per "fare strada e battersi per il titolo. È questa la condizione".

Sette volte consacrato a Wimbledon, il 37enne, attuale numero 2 al mondo, a inizio mese era stato costretto ad alzare bandiera bianca alla vigilia del quarto di finale del Roland Garros contro Casper Ruud, vittima di una lesione del menisco mediale del ginocchio destro. «Se sento di poter giocare a un livello che non si discosta molto dai miei massimi, allora sarò presente. Altrimenti lascerò che al mio posto possa giocare qualcun altro».

Benché le sue condizioni migliorino di giorno in giorno e che a inizio settimana si sia allenato due ore all'Aorangi Park di Londra, le possibilità di vederlo in campo al torneo, che scatterà il 1° luglio, sembrano a ogni buon conto minime. «Sto facendo progressi, ma non spingo ancora al 100%, anche se spero di poterlo fare nei prossimi giorni. La rieducazione prosegue sulla buona strada», ha aggiunto l'uomo dai 24 slam vinti, precisando che prenderà una decisione prima del sorteggio, in programma venerdì.

Nelle ultime cinque edizioni, Nole è sempre arrivato in finale, dove l'anno scorso era stato battuto in cinque set da Carlos Alcaraz. Nelle mire del serbo – che non ha mai trionfato alle Olimpiadi – c’è però anche l'oro ai Giochi di Parigi, che cominceranno il 26 luglio.

Quella di Djokovic non è però l'unica corsa contro il tempo in vista di Wimbledon: c’è anche Andy Murray che sta facendo di tutto per rientrare dopo che settimana scorsa si era sottoposto a un'operazione alla schiena. Rafael Nadal, per contro, aveva già reso nota la sua rinuncia all'appuntamento londinese per focalizzarsi sui Giochi.