Questa domenica scatterà la quarta edizione del Challenger di Lugano. Riccardo Margaroli, il direttore: ‘Il tabellone è di assoluta qualità'
Fra pochi giorni le rive del Ceresio saranno un’alternanza di rovesci e smorzate, di esultanze incontenibili e ambizioni (forse pure qualche racchetta) spezzate. Nel weekend scatterà infatti la quarta edizione del Challenger di Lugano, in programma fino a domenica 10 marzo. Un torneo capace di migliorare la sua reputazione, tant’è che ormai sempre più giocatori cerchiano l’appuntamento in rosso sul calendario... Il Conza è comunque ancora una volta pronto a sbalordire la crème de la crème del circuito internazionale, afferma Riccardo Margaroli. «Quest’anno il Municipio ci ha gentilmente concesso la possibilità di ‘occupare’ in anticipo il Centro esposizioni: la tribuna è stata montata già nei giorni scorsi, mentre i campi sono in fase di rifinitura». A scombussolare il ruolino di marcia è allora stato un piccione dispettoso, intrufolatosi senza consenso fra le arcate del padiglione. Niente ha però fermato la macchina organizzativa. Dal numero 112 della classifica mondiale, Dominic Stricker, all’eccentricità di Antoine Escoffier. Il tabellone principale «è di assoluta qualità – continua soddisfatto il direttore –. Quasi tutti hanno saggiato l’élite della racchetta, almeno una volta nella loro carriera. Lugano gode inoltre di una posizione centrale» e della limitata concomitanza di tornei. A inizio marzo sono in cartellone ‘solo’ le qualificazioni del Masters 1000 di Indian Wells, in California, e altri due Challenger, «ma in Bolivia e Ruanda. Chi sceglie di rimanere in Europa, e scansare così l’altitudine o l’antimalarica, ha poche alternative» a disposizione.
Un potenziale confermato nelle ultime due edizioni dalla crescente affluenza: l’anno scorso è stato addirittura necessario ampliare la capienza della tribuna principale. Da non sottovalutare il clima familiare, la rassegna è sempre molto apprezzata da giocatori e responsabili. «Il contesto extrasportivo spesso può fare la differenza, essere di conseguenza il classico ago della bilancia. È piacevole scendere in campo e scambiare anche due parole». La manifestazione riuscirà innegabilmente a solleticare l’interesse di appassionati, e non. D’altronde i nomi di punta non mancano praticamente mai a Lugano. A iniziare dal campione in carica Otto Virtanen (Atp 131) sino a Zizou Bergs (123), Denis Kudla (178), alla buona stella di Alexander Blockx e Pierre-Hugues Herbert (166). Il francese, capace di mettere in bacheca tutti e quattro i tornei del Grande Slam in doppio, sulle rive del Ceresio affiancherà verosimilmente il padrone di casa Luca Margaroli. Fin dalla sua fase più embrionale la rassegna ha raccolto il benestare nonché il sostegno della Federazione rossocrociata, di Swiss Tennis. I migliori rappresentanti del nostro panorama non potevano allora declinare l’invito. Un grande punto interrogativo rimane tuttavia sulla partecipazione del precedentemente citato Stricker, data incerta dal padre a causa di ormai cronici dolori alla schiena.
A difendere i colori rossocrociati saranno comunque Leandro Riedi (160), recentemente ben comportatosi nelle qualificazioni di Coppa Davis, e il redivivo Marc-Andrea Hüsler (199). Non mancherà tuttavia una sfumatura di rossoblù grazie a Rémy Bertola. E, appunto, Luca Margaroli. Un tabellone da leccarsi, e non poco, i baffi. «Il Conza ha una capienza di circa 600 spettatori, compresa la zona più ‘esclusiva’ proprio a bordo campo; chiunque riuscirà pertanto a contemplare questo spettacolo. Il comitato ha implementato ulteriormente la componente logistica, così da garantire un’esperienza sempre più completa». Da rilevare pure la collaborazione instaurata con la clinica Ars Medica di Gravesano. Ogni anno il torneo cerca inoltre di ingaggiare giudici di linea «quasi tutti professionisti: sono ancora giovani, eppure hanno già parecchia dimestichezza. È importante, affinché i giocatori siano più sereni. Le chiamate possono essere sbagliate, ma sono fatte da persone abituate. Non sussistono inutili discussioni, tutto funziona in maniera differente».
Il mercoledì pomeriggio sarà invece ancora una volta dedicato alla giornata dei bambini, «permettendo loro di ammirare di persona il gesto tecnico, completamente differente rispetto alla televisione. La velocità, e il movimento, di questi giocatori è qualcosa di sconcertante», conclude Margaroli. Un’occasione a pochi metri da casa da non perdere.