Svitolina scende in campo contro l’esclusione di russi e bielorussi da Wimbledon, invocando un’eccezione per chi si distanzia da Mosca
I tennisti di Russia e Bielorussia disposti a schierarsi apertamente contro l’aggressione russa in Ucraina devono poter giocare a Wimbledon. Pur condividendo la decisione dell’All England Club di escludere dai prossimi Championship i tennisti dei due Paesi, la tennista ucraina Elina Svitolina ha proposto di introdurre un’eccezione per quegli atleti che prenderanno una posizione netta di condanna contro il Cremlino.
«Non vogliamo che siano tutti esclusi – ha dichiarato la ex numero 3 al mondo alla Bbc –. Se i giocatori non criticano pubblicamente il governo russo, è giusto non farli giocare. Vogliamo che facciano sentire la loro voce, che si schierino con il governo russo o con il resto del mondo. Questo per me è il punto centrale».
Alle critiche di Atp e Wta, che hanno definito ingiusta l’esclusione degli atleti russi e bielorussi da parte del torneo londinese, Svitolina ha risposto che i due organismi non «hanno preso una posizione rapidamente, come avremmo voluto». «Abbiamo visto che sono state imposte sanzioni ai cittadini russi. Perché i tennisti devono essere trattati in maniera diversa? Non penso che sia giusto, ma ci sono molti tennisti russi che possono fare di più. Posso contarli su una mano quelli che mi hanno chiesto come sto, o come sta la mia famiglia. È una situazione che mi rende molto triste, perché sono colleghi che incontri tutte le settimane in giro per il mondo».