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‘Djokovic era sereno, gli australiani un po’ meno’

Tristan Schoolkate, sparring partner di Nole durante il suo breve soggiorno australiano, racconta a laRegione l’incontro con il campione serbo

18 gennaio 2022
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Novak Djokovic ha lasciato definitivamente l’Australia. La vicenda legata al suo visto d’ingresso, e quindi alla possibilità di difendere il titolo nel primo grande Slam della stagione, è stato senza ombra di dubbio il caso più discusso di questo inizio di 2022. Una storia che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di tifosi, divisi più dalle questioni giudiziarie e politiche che da quelle sportive. Rinchiuso in hotel e poi espulso dal Paese, Djokovic durante la sua permanenza a Melbourne ha potuto incontrare poche persone.

Tra queste c’è Tristan Schoolkate, giovane tennista australiano che ha uno stretto legame con il Ticino (lo zio Robert e i cugini Gianluca e Filippo abitano a Ligornetto). Numero 492 dell’Atp, Tristan si sta allenando duramente per ritagliarsi un futuro nel mondo del tennis professionistico. Nelle ultime settimane il 20enne, che quest’estate ha visitato la Svizzera e si è allenato qualche giorno a Caslano, è stato lo sparring partner di Djokovic. Un’occasione sicuramente interessante per potersi confrontare con uno dei migliori tennisti della storia. Ci ha raccontato com’è andata.

Tristan, come hai trovato Djokovic durante gli allenamenti che avete svolto insieme sul campo di Melbourne?

Nole sembrava sereno, era davvero felice di essere tornato all’aria aperta dopo i giorni che ha trascorso chiuso in hotel. Sul terreno da gioco lui è nel suo habitat naturale, si voleva preparare al meglio alle competizioni. Era di buon umore, sorridente. Mi è sembrato decisamente a suo agio.

Avete avuto modo di parlare delle vicende giudiziarie che lo riguardavano?

Non molto a dire la verità. Abbiamo solo parlato brevemente delle condizioni non ottimali della struttura presso la quale alloggiava. Eravamo lì per allenarci e questo abbiamo fatto. Per me è stata una grande occasione per potermi confrontare con un tennista così forte e vedere come si muove sul campo. In passato mi era già capitato di allenarmi con altri tennisti di grande livello come Nick Kyrgios, ma Djokovic in questo momento è il numero uno al mondo e la sua forza mentale è davvero impressionante.

Sei un cittadino australiano e hai potuto seguire da vicino una vicenda che ha fatto molto scalpore, specialmente nel tuo Paese. Qual è l’opinione dei cittadini australiani?

Ci sono ovviamente diverse opinioni. La maggior parte degli australiani non voleva vederlo giocare gli Australian Open per via della questione legata alla vaccinazione e al suo discusso ingresso nel nostro Paese. Non sono mancate però anche le voci che si sono sollevate in suo favore. Molti infatti avrebbero voluto che scendesse in campo a difendere il titolo. Ci sono state diverse manifestazioni che hanno occupato le strade in questi giorni, sia a favore sia contro la permanenza di Djokovic. È stato un argomento di discussione molto acceso in Australia, e continuerà a esserlo.

Pensi che gli Australian Open resteranno segnati da questa vicenda?

L’esclusione del campione in carica a pochi giorni dall’inizio del torneo è un fatto eccezionale, specialmente perché arrivata a causa di un’espulsione dal Paese e non per motivazioni sportive. Questa vicenda in ogni caso non si limiterà all’edizione 2022, ma se ne parlerà anche nei prossimi anni. Nel bene o nel male è stata scritta una pagina di storia del tennis.

Chi pensi sarà il favorito a questo punto per la vittoria finale?

L’esclusione di Djokovic apre scenari molto interessati per tutti gli altri concorrenti. Lui era il favorito e ora le quotazioni di tutti gli altri big del tabellone sono salite. Se devo fare uno pronostico dico Daniil Medvedev, che se è nella giornata giusta può essere intrattabile. Occhio però anche a Rafa Nadal, l’assenza di Nole potrebbe essere per lui l’occasione per mettere le mani sul 21esimo grande Slam.

Un’ultima battuta te la chiediamo sulla Svizzera, che hai visitato quest’estate...

È stato davvero bello per me poter visitare il vostro Paese e incontrare i miei parenti che non vedevo da 8 anni. La Svizzera è un Paese piccolo ma molto accogliente con paesaggi davvero spettacolari che cambiano nel giro di pochi chilometri. Per quanto riguarda lo sport: il culto che avete di Roger Federer è davvero impressionante! Durante il mio soggiorno ho apprezzato in particolare la cucina e la convivialità dei ticinesi, che amano divertirsi sia di giorno che di sera.