Novak Djokovic non vuole piegarsi al ‘ricatto’ dell’obbligo vaccinale imposto dagli organizzatori del primo Slam stagionale
Niente Australian Open. O, così, almeno è l’intenzione di Novak Djokovic. L’imposizione da parte degli organizzatori dell’Australian Open circa l’obbligatorietà della vaccinazione per i partecipanti non è infatti stata gradita al numero uno al mondo, che per bocca di suo padre fa sapere che «probabilmente» rinuncerà al primo Slam stagionale, deplorando il «ricatto» degli organizzatori. Vincitore di nove titoli a Melbourne, tra cui l’ultimo a febbraio, il serbo si rifiuta di dire se si è sottoposto a vaccinazione o no contro il coronavirus. Irremovibile, sull’altro fronte, il numero uno del torneo Craig Tiley: «Se vuole giocare dovrà essere vaccinato».
«In cuor suo vorrebbe andarci – sottolinea Srdjan Djokovic, il papà di Nole all’emittente serba Prva Tv –. Perché è uno sportivo e perché ci sono molti nostri compatrioti là, gente che vorrebbe vedere in campo Novak. Ma davvero non so se ci sarà. Probabilmente non a queste condizioni, con questo ricatto. Personalmente non lo farei, e Nole è mio figlio, quindi potete trarre voi le conclusioni...».