Il secondo posto (alle spalle di Brignone) nella gara in Val di Fassa consegna matematicamente alla ticinese la sua terza Coppa del mondo della specialità
Non è arrivata la clamorosa tripletta di Lara Gut-Behrami in Val di Fassa, ma in fondo poco importa, perché con il secondo posto nel superG di domenica la ticinese ha ampiamente conquistato i punti che le mancavano per mettere le mani per la terza volta in carriera sulla Coppa del mondo appunto di superG, aggiungendo alla sua bacheca una terza "coppetta di cristallo" dopo quelle vinte nel 2014 e nel 2016. Annata quest'ultima che l'aveva vista aggiudicarsi anche il globo più ambito, quello della generale, e anche in questo senso la giornata e nel complesso il fine settimana sulle Dolomiti sono stati più che positivi per la 29enne di Comano, che nelle tre gare veloci disputate è sempre riuscita a precedere di diverse posizioni la grande rivale Petra Vlhova, scavando così nella classifica generale un discreto margine sulla slovacca (superata nella graduatoria già venerdì) quando al termine dell'inverno mancano otto gare.
Ma andiamo con ordine. Dopo aver vinto sul passo San Pellegrino le discese di venerdì (per due piccoli centesimi sull'austriaca Siebenhofer) e sabato – imponendosi con 0"32 di margine sulla connazionale Corinne Suter (terza il giorno prima), Lara Gut-Behrami ha colto il suo 32o successo in Coppa del mondo ed è così diventata la decima sciatrice più vincente della storia, la seconda a livello svizzero dietro solo a Vreni Schneider (55 trionfi) –, domenica la ticinese si è dovuta "accontentare" del secondo rango, battuta di 59 centesimi dalla padrona di casa Federica Brignone, autrice di una prova praticamente perfetta. Ossia quella che serviva per riuscire a mettere fine alla straordinaria striscia vincente della Gut-Behrami nella disciplina forse più difficile del Circo Bianco, quel superG che l'aveva vista trionfare consecutivamente nelle ultime cinque prove, quattro di Coppa del mondo e l'ultima ai Mondiali di Cortina. Poco male però, perché gli 80 punti conquistati sono stati più che sufficienti per agguantare matematicamente il globo di cristallo della disciplina, visto che l'hanno resa irraggiungibile per l'unica che ancora l'aveva a tiro, la connazionale Corinne Suter, la quale dopo il terzo rango (a 13 centesimi dalla compagna di squadra) e quando al termine della stagione manca una sola prova, nella classifica di specialità accusa un ritardo incolmabile di 215 lunghezze.
La 29enne di Comano: ‘È fantastico, sono stanca ma contenta’
«È fantastico – la reazione a caldo di Lara Gut-Behrami –. Siamo sempre lì a batterci per cercare di limare piccoli centesimi ed è stancante sia fisicamente sia mentalmente, gli errori di Petra (Vlhova, che ha chiuso lontanissima dalle migliori, ndr) lo dimostrano. Anche io oggi ho fatto fatica a entrare in gara in un superG bello, non troppo difficile e nel quale bisognava spingere, ma non sono riuscita a trovare gli appoggi giusti e a essere fluida. Cosa che invece immagino abbia fatto Federica (Brignone, ndr). Nonostante questo sono sul podio e ho portato a casa la coppa, per cui sono contenta. Come sono soddisfatta del weekend in generale, ma sono anche stati tre giorni molto intensi e adesso, prima di andare in Slovacchia (il prossimo weekend a Jasna sono in programma un gigante e unno slalom speciale, ndr), mi rallegro di poter fare un salto a casa a riposarmi».